Il segretario generale del Comune di Terni, Giampaolo Giunta ha chiesto chiarimenti alla Prefettura di Terni sulla situazione dell’ex consigliere Raffaello Federighi.
Come si ricorderà Federighi era stato eletto nelle file di Forza Italia nelle elezioni amministrative del 2018 ed era stato eletto capogruppo del partito a Palazzo. Nel mese di settembre l’allora Prefetto Paolo De Biagi comunicava al Presidente del consiglio comunale, Francesco Ferranti, che Federighi era incandidabile per gli effetti della Legge Severino, avendo subito una condanna nel 1997. Lo stesso Prefetto invitava dunque il consiglio comunale a votare la decadenza del consigliere Federighi e la sua surroga con il primo dei non eletti (Valeria D’Acunzo)
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Già nell’ottobre del 2019 Federighi, prosciolto per la vicenda Meraklon e per la “bollettopoli” che aveva investito alcuni consiglieri comunali, dichiarava apertamente che il suo obbiettivo era quello di riottenere il suo scranno a Palazzo Spada.
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La settimana scorsa, tramite l’avvocato Massimo Proietti, Federighi ha fatto pervenire una lettera al Presidente del consiglio comunale in cui si chiedeva, dopo aver ricostruito la sua vicenda giudiziaria, “la proclamazione come Consigliere Comunale di Raffaello Federighi con ogni preventivo e/o conseguente provvedimento”.
Il Presidente Ferranti, dopo aver inviato la lettera a tutti i capigruppo a Palazzo Spada, aveva informato il segretario generale del Comune e la Prefettura di Terni.
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Oggi, come scritto in apertura, il segretario generale del Comune di Terni, Giunta, ha inviato una lettera al Prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi in cui si chiede ” se sussistano o meno i presupposti e le condizioni di legge affinché il predetto Federighi Raffaello possa essere proclamato Consigliere Comunale, ed eventualmente in caso affermativo, voglia codesta Prefettura indicare la corretta procedura amministrativa da seguire, anche in considerazione del fatto che, a seguito della decadenza del sig. Federighi Raffaello, l’assise, nella seduta del 17.09.2018, ha proceduto alla surroga del Consigliere comunale con il primo dei non eletti appartenente alla sua stessa lista elettorale. Al contempo, si chiarisca, in relazione alla pretesa vantata dal soggetto istante, la portata e gli eventuali effetti extra-penali dell’ordinanza con la quale è stata disposta la riabilitazione”.
La vicenda dunque è tecnico-giuridica e segue un percorso condiviso fra il Comune di Terni e la Prefettura di Terni. Sarà il Ministero dell’interno a dirimere la questione.