Non dirà mai che è stata mollata dal suo partito o che è stata costretta alle dimissioni dal suo segretario. Certo, però, che quella frase sibillina di Zingaretti, “Confido nel suo senso di responsabilità” deve esserle sembrata una gelida distanza, tale da spingerla alle dimissioni.
In una intervista rilasciata a”Repubblica”, la ex governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini dice però che “alcune dichiarazioni mi hanno sorpreso e ferito.” Si riferisce soprattutto a quello che ha detto l’ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda:”e vergognoso, le intercettazioni della presidente Marini sono molto gravi. Per la giustizia uno è innocente fino a prova contraria ma la responsabilità politica è un’altra cosa. La Marini dovrebbe dimettersi.” Aveva detto Calenda.
“Il giustizialismo è una malattia – replica la Marini – noi continuiamo ad averla anche quando il Movimento 5 Stelle si sta avvicinando al garantismo. Questa cosa fa ridere. La vicenda va oltre la mia persona, il PD dovrebbe affrontare il tema di come si pone difronte alle inchieste, non solo l’inchiesta in cui io sono coinvolta, di come si garantisce il rispetto delle persone indagate. Il PD è chiamato a prendere una posizione netta su questi temi”.
PD giustizialista e anche sessista. “Se fossi stato un presidente uomo dal PD non avrebbero fatto quelle dichiarazioni. Basta vedere come sono stati difesi governatori maschi coinvolti con reati in alcuni casi piuttosto gravi, più gravi di quello per cui sono indagata io.”
La Marini ha ribadito che non tornerà indietro rispetto alla decisione presa anche se il consiglio regionale dovesse respingere le sue dimissioni.
“Mi sono riappropriata della mia vita – ha dichiarato all’ANSA – questa mattina me la sono presa comoda,. nel pomeriggio infilerò la tuta da ginnastica e andrò a camminare, farò un salto dal parrucchiere, andrò a mangiare con degli amici.”