La polemica politica investe la gestione dei centri giovanili per i quali il Comune di Terni ha predisposto un nuovo bando.
Questa mattina gli attuali gestori, le associazioni ACTL, Siviera, Progetto Mandela, Attenti al kane, Demetra, sono state ascoltate dalla 2^ Commissione consiliare.
Mauro Nannini (ACTL) ha sottolineato come “Con la delibera 2018 l’Amministrazione dichiara di non proseguire più l’attività dei centri e che si deve riconsegnare le chiavi dei centri entro il 29 marzo. Verranno chiusi 3 centri giovanili, Palmetta, Progetto Mandela e Nuvole Versi e messi a bando Siviera, Sant’Efebo e Macondo. Ci sono dei servizi dovuti a bandi in corso con il ministero, con i centri disabili, con le fondazioni che non possono essere interrotte così con una delibera. Abbiamo riscontrato un eccesso di discrezionalità nei criteri di trattamento. Altra criticità emersa, quella che ci ha fatto più male, non c’è stato in tutti questi mesi nessun tavolo di concertazione, non sono state mai sentite le nostre voci. Non possono essere spazzati via 20 anni di attività.”
Marco Coppoli (Siviera): “Non siamo contrari alla forma del bando in quanto l’Amministrazione può decidere le forme di accesso alle strutture. Noi siamo contrari alle modalità. Non si tiene conto del lavoro svolto a costo zero che ha sviluppato una serie di progettualità su territorio alla ricerca di fondi. Tutte le utenze sono a carico delle associazioni. Il fatto che con una delibera di dicembre e conseguente lettera partita il 4 di gennaio che impone la riconsegna delle chiavi presuppone che l’Amministrazione non ha neanche voglia di capire i progetti. Abbiamo una prestazione di servizio civile che si basa sul volontario retribuito, in accordo con il ministero. Una serie di attività a favore della città.”
Secondo Caterina Moroni (Demetra) “va salvaguardata la ricchezza dei progetti per la città”mentre Irene Loesch (Progetto Mandela) ha ribadito come “abbiamo fatto il lavoro negli altri centri. Siamo stati in tutte le realtà cittadine che non sono solo centri ma associazioni che lavorano per il bene comune. Noi dobbiamo dialogare su questo concetto, il bene comune. I centri giovanili danno a questa città grande ricchezza. E’ un momento delicato di passaggio e di transizione e per questo è importante l’ascolto. Il progetto è stato mandato via da un luogo e noi non siamo centro giovanile”.
Hanno risposto i due assessori Elena Proietti e Marco Cecconi.
Abbiamo risposto ad una scadenza – ha detto la Proietti – abbiamo lavorato dal mese di agosto. Cito delle delibere con le quali, nel passato, ci sono stati finanziamenti da parte del Comune per circa 300 mila euro. Non voglio fare polemica, nessuno nega l’importanza delle attività Ma la nostra amministrazione, in questa vicenda, si muove seguendo due linee guida ben precise: c’è una delibera del commissario che dice che l’affidamento del patrimonio comunale non può avvenire in maniera diretta; tutto avrà una evidenza pubblica perché questa è la nostra politica. Ho chiesto alla dirigente di prorogare la data di scadenza del bando fino al 23 febbraio in maniera tale che tutti possano concorrere, al di là di ogni intervento che, non certo da parte delll’Amministrazione Comunale, volesse alimentare la polemica. Sto aspettando una risposta. Io mi auguro – ha concluso la Proietti – che voi tutti partecipiate al bando. A seconda dei progetti ci sarà una riduzione in percentuale dei canoni per come è previsto dai regolamenti comunali”.
“Io credo che convenga a tutti restare sulle fattispecie in oggetto, dividendo le associazioni che possono essere giovanili o per anziani, dalla mera assegnazione degli immobili tramite bando pubblico. Questa amministrazione – ha sostenuto l’assessore Cecconi – ha scoperto che nelle assegnazioni precedenti alcuni immobili non erano accatastati, in alcuni casi i canoni pregressi non pagati al comune, in altri ulteriori tipi di problemi urbanistici. Questa amministrazione ha il dovere di ripartire dal concetto semplice di mettere tutti nella condizione di partecipare. Per la polemica sul centro sociale Valenza – ha detto l’assessore – struttura gestita dagli anziani, sulla quale è voluto ritornare forzatamente il consigliere De Luca preciso che sono stati recuperati i canoni pregressi, è stata rivista l’attività sociale che prevede la disponibilità dei locali per un certo numero di settimane per il comune, sono stati dimezzati gli spazi in esclusiva al centro sociale in maniera tale che si potrà procedere a un bando per quelli recuperati”.
Sulla vicenda hanno presentato un documento congiunto le opposizioni, documento firmato da Luca Simonetti (5 Stelle) , Francesco Filipponi (Partito Democratico), Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Paolo Angeletti (Terni Immagina) secondo i quali i progetti presentati dalle associazioni ascoltate in 2^ Commissione sono di alta qualità.
” Progetti che aggrediscono e risolvono molte situazioni di marginalità, che realizzano il servizio civile, la crescita culturale e che sono capaci di vincere bandi e ricevere fondi a livello nazionale e internazionale. Nessuno ha chiesto di essere esonerato dal bando e non lo chiediamo noi. Chiediamo soltanto che la delibera venga ritirata perché la procedura che prevede è confusa e frettolosa. Mette insieme, infatti, realtà completamente diverse fra loro, andando a colpire anche il progetto Mandela ed il centro diritti umani. Inoltre, pregiudica gli affidamenti, anche con la casa circondariale, che molte associazioni hanno in itinere e farà perdere fondi e tempo alla città, creando un vuoto che difficilmente sarà colmabile. I centri hanno chiesto di ritirare la delibera e si sono resi disponibili a gestire insieme la transizione e aiutare nell’emanazione del nuovo bando. Noi sosteniamo la richiesta e ci auguriamo che anche la maggioranza la prenda in considerazione. Riteniamo l’atteggiamento di chiusura degli assessori presenti in aula, i quali hanno tentato di confondere le acque parlando di finanziamenti ad associazioni che non sono i centri aggregativi, sia inaccettabile. Molte altre associazioni, inoltre, hanno sempre ricevuto e continuano a ricevere finanziamenti. Le minoranze – è scritto nel documento – respingono il becero tentativo dell’amministrazione di prendersi gioco della città e di mortificare le forze attive che la compongono. Chiedono di conoscere le politiche giovanili del Comune e che l’amministrazione governi la città e non pretenda di comandare. Siamo a disposizione per organizzare e sostenere ogni iniziativa della citta, ivi compresa la mobilitazione generale, confidando a tal scopo nel sostegno di tutti, per respingere con forza ogni atto di prepotenza di questa amministrazione e ogni tentativo di mistificazione. Dobbiamo impedire – concludono le opposizioni – che il loro furore ideologico continui a danneggiare i ternani”.