Erano state collocate una all’ingresso del Videocentro, l’altra in prossimità del Centro Multimediale, nel parcheggio ex Bosco, proprio per ricordare quel sito industriale che, nato alla fine dell’800, tanta parte ebbe nel processo di industrializzazione della città. In seguito alla dismissione dello stabilimento, infatti, parte di quell’area agli inizi degli anni ‘90 è stata riconvertita in un centro che avrebbe dovuto essere all’avanguardia per tecnologia, con due teatri posa, uffici e quant’altro. Allora si coniò lo slogan “Dall’immagine della fabbrica alla fabbrica dell’immagine”. Nel volgere di qualche anno, però, tutto è andato perso, ma questa è un’altra storia.
Stavamo parlando delle due centrifughe fabbricate dalle Officine Bosco “ed esportate in grande quantità in tutto il mondo per gli zuccherifici, ricorda l’assessore all’arredo urbano Enrico Melasecche – dal peso complessivo superiore a 30 quintali che sembra risalgano agli inizi della seconda metà del ‘900”.
Questi due monumentali manufatti erano diventati uno una pattumiera gigante, l’altro una gigante “coccia” con rigogliosa vegetazione.
Oggi entrambe, grazie ad una ditta di Terni chiamata dall’assessore Melasecche, sono state imbragate, sollevate e trasferite in altro loco affinché “da oggetti abbandonati e se stessi, tornino ad essere a reperti di archeologia industriale. Verranno collocate nella grande aiuola posta davanti all’ingresso del CAOS – annuncia l’assessore – e potranno essere ammirate da migliaia di automobilisti e pedoni ed una targa in acciaio corten ricorderà la loro origine e funzione. Verranno di notte illuminate con un impianto a led dall’ASM ed inaugurate nella nuova elegante collocazione la sera di martedì 8 gennaio.”
Un piccolo intervento di decoro urbano.