La situazione economica, sociale e politica del territorio è stata oggetto di una conferenza stampa indetta dal segretario generale della Cgil di Terni Attilio Romanelli che si è detto molto preoccupato soprattutto per la crescita della povertà.
La video intervista di Tele Galileo: https://www.youtube.com/watch?v=mplJQ5DVMbQ&feature=youtu.be
“Una comunità può definirsi civile quando il suo modus operandi è quello dell’ascolto, della proposta condivisa e poi del governo. Le sole denunce, se rimangono tali, rischiano di produrre effetti negativi. Dalla protesta bisogna passare alla proposta e la nostra proposta è quella di investire tutte le risorse a disposizione per due obiettivi fondamentali: creare lavoro e combattere le disuguaglianze”. Parte da qui il ragionamento della Cgil di Terni che questa mattina, 27 luglio, è stato sintetizzato in una conferenza stampa dal segretario generale della Camera del Lavoro, Attilio Romanelli. “Proprio in questi giorni – ha detto Romanelli – il governo è al lavoro per la definizione della strumentazione per l’area di crisi complessa Terni-Narni. Un fatto importante, per il quale la Cgil si è battuta all’inizio in estrema solitudine, e che oggi finalmente, anche se con un forte ritardo, diventa realtà”. Il riconoscimento di area di crisi complessa – secondo la Cgil – offrirà strumenti e risorse per intervenire in particolare su tre assi prioritari: creazione di nuovi posti di lavoro (puntando su innovazione e ricerca); potenziamento infrastrutturale; difesa dell’ambiente. “Tre direttrici che possono indirizzarci verso la ‘città del futuro’ – ha sottolineato Romanelli – una città nella quale prima di tutto si diano risposte al problema della crescente solitudine e marginalità di ampie fette di popolazione, in particolare quella anziana, sempre più estromesse dalla vita dei quartieri e condannate, in molti casi, al ricovero in strutture di cura che non sempre rispettano la dignità delle persone”. Da questo punto di vista il segretario Cgil ha ricordato l’altra proposta avanzata recentemente dalla Cgil e poi raccolta dall’amministrazione comunale, quella di concorrere al bando per la riqualificazione urbana e per le periferie che potrebbe portare a Terni risorse significative (fino a 18 milioni di euro).
C’è poi il capitolo legalità, con particolare riferimento ad un fenomeno “molto preoccupante” che si registra, soprattutto nel sistema degli appalti, sempre più spesso sul territorio. “Alcuni consulenti del lavoro – ha spiegato Romanelli – propongono alle imprese di cercare la strada del risparmio facile sulla pelle dei lavoratori, cancellando i contratti nazionali e quindi tagliando salario e diritti. Abbiamo già denunciato più volte questi episodi in Dtl (direzione territoriale del lavoro), ora gradiremmo un intervento degli enti preposti per far rispettare le regole e scongiurare una competizione al ribasso, che non può che far male al nostro territorio”. Sul tema degli appalti, tra l’altro, la Cgil chiede da tempo una normativa regionale che fissi paletti e imponga regole stringenti anche nel frammentato universo degli appalti privati.
Romanelli si è poi rivolto all’amministrazione comunale, alla quale, “pur comprendendo le difficoltà in un periodo di continui tagli dei trasferimenti statali”, la Cgil chiede di non rassegnarsi all’idea di “un’amministrazione leggera” che abdica a un ruolo di controllo e gestione diretta di servizi di qualità. In particolare, sulla questione delle farmacie la Cgil insiste sulla necessità di non abbandonare al privato un servizio che, se gestito oculatamente (il sindacato invita a guardare anche ad esempi di società multiservizi che esistono in città del Nord), può rappresentare “un’opportunità per il Comune anche da un punto di vista economico”. Mentre per quanto riguarda l’istituto Briccialdi, “non si può predicare a parole, come fa lo stesso Renzi, l’importanza della cultura come risposta anche ai pericoli e alle tensioni dei nostri tempi, e poi assistere al declino di uno dei più importanti istituti di formazione musicale d’Italia”. Per questo la Cgil torna a chiedere la statizzazione dell’ente, con un impegno diretto dei parlamentari del territorio nei confronti del governo.