“Nessuno si mette a fare speculazioni sulle tombe o sugli aspetti che riguardano ambiti di questa natura. Quando noi interveniamo lo facciamo nel rispetto dei principi di legalità della azione amministrativa.”
Così rispondono dai servizi cimiteriali del comune di Terni su questa vicenda che ha un po’ allarmato la popolazione, relativa al rinnovo delle concessioni dei loculi che riguarda il padiglione 18 del cimitero cittadino e per la precisione 1.220 loculi.
“Il nostro front office al cimitero – ci dicono – è pieno di persone che chiedono spiegazioni , che chiedono quanto devono pagare. Poi quando noi gli spieghiamo le cose vanno via un po’ più tranquilli.”
“Uno dei principi di legalità dell’azione amministrativa è l’uniformità di trattamento di tutti i soggetti interessati dalle concessioni cimiteriali e questo in oggetto è un caso molto particolare che è emerso da una fase di riorganizzazione della gestione dei servizi cimiteriali. In pratica – ci dicono addetti dei servizi cimiteriali del comune di Terni – fra il 1976 e il 1979 il legislatore ha modificato il regolamento di polizia mortuaria riducendo da 50 a 30 anni le concessioni dei loculi poiché pensavano che entro i 30 anni le salme si sarebbero mineralizzate. Così, invece, non è stato pertanto, a fine 79, il legislatore ha riportato nuovamente la durata delle concessioni da 30 a 50 anni. Tutte le città d’Italia, Terni compresa, si sono trovate a gestire una situazione anomala come quella compresa fra il 76 e il 79, di fatto superata. Il Comune di Terni ha rilasciato concessioni solo nell’anno 1979. Dal Comune è stata presa una decisione singolare perché alla scadenza delle concessioni trentennali (quelle oggetto della disputa, nel 2009, quelle del padiglione 18 che sono in totale , come abbiamo detto, 1.220) , è stata fatta una determina con la quale si è prorogata la scadenza di 20 anni senza chiedere alcun corrispettivo, di fatto creando una disparità di trattamento rispetto a coloro che avevano pagato le concessioni per 50 anni e dando la possibilità a un certo numero di cittadini di usufruire di un bene demaniale senza il pagamento di alcun corrispettivo. A tutto ciò non ha fatto seguito nemmeno alcuna firma di alcun contratto aggiuntivo, in appendice a quello preesistente per cui dal punto di vista giuridico-contrattuale le concessioni sono scadute nel 2009. Il principio fondamentale con il quale ci muoviamo, al di là del caso specifico, è quello di mettere a rotazione le salme e questa rotazione la si può fare solo rispettando le scadenze delle concessioni. In questa situazione di difficoltà non possiamo permetterci di avere concessioni scadute e non poter sistemare i defunti.”
Con quella determina è stato arrecato un danno enorme alle casse del Comune di Terni, per cui oggi appare equo chiedere a questi cittadini il compenso dovuto oltre i 30 anni di concessione. Se si tiene conto , quindi – hanno ragionato al Comune di Terni – che questa determina è illegittima, che il Comune di Terni è in stato di dissesto finanziario, che 7 milioni di euro di fondi vincolati per l’edilizia cimiteriale sono confluiti fra le risorse per ripianare la massa passiva, che ci sono circa 3 mila morti l’anno che devono essere sistemati e che non si possono realizzare nuovi loculi, per evitare di creare un problema igienico-sanitario e per evitare di ricorre alla requisizione dei loculi liberi, già pagati, è stato deciso di avviare una serie di attività per la rotazione dei posti-salma. Si parla di un progetto di recupero delle tombe abbandonate, del recupero delle concessioni scadute, del recupero dei posti-salma nei campi comuni. Per ovviare al problema del padiglione 18 la giunta comunale oggi approverà un atto che prevede per gli interessati tre opzioni: o richiedere una nuova concessione a 50 anni, o una concessione a 10 anni o liberare il posto. Per le prime due opzioni è previsto un piano di rateizzazione dell’importo dovuto, spalmato su 5 anni, per le persone non in grado di affrontare l’intero costo.
Va anche detto che coloro che decideranno di non rinnovare la concessione saranno indennizzati dal Comune di Terni attraverso l’estumulazione dei cui costi se ne farà carico proprio l’ente pubblico. Coloro che la rinnoveranno potranno usufruire di costi ridotti per loculi cosiddetti “retrocessi”, in pratica usati, che vanno (per 50 anni) da 1.828 euro a 3.635 euro (a seconda della posizione). Viceversa per i loculi di nuova concessione si pagheranno da 2.220 euro a 4.430 euro, così ha stabilito il commissario straordinario.
“Ci sono 4 padiglioni dei primi del 900, circa 1.700 posti complessivi, con concessioni perpetue, che cadono a pezzi, per recuperarli stiamo verificando quelli che versano nello stato di abbandono totale perché non ci sono più eredi, abbiamo messo avvisi tomba per tomba e ne abbiamo intercettati, abbandonati, circa 800. Con parte delle risorse che recupereremo rimetteremo a nuovo questi padiglioni e quei loculi torneranno nelle disponibilità del Comune.”
Viene confermato che è stata avviata la procedura per un project financing per la costruzione di un forno crematorio che, finalmente, eviterà di dover portare le salme in altre città dotate di questo impianto.