DI RAFFAELLO FEDERIGHI
I cittadini di Terni, qualsiasi sia il loro orientamento politico, assistono con crescente preoccupazione a una serie di avvenimenti che, a qualsiasi livello, impongono una seria riflessione.
Nel mese di ottobre, ho scritto un articolo (Dissesti, disastri e dintorni), che prendeva spunto dalla situazione di pre dissesto finanziario del Comune di Terni originata da debiti fuori bilancio per un importo di oltre dieci milioni di euro. Nello stesso esprimevo forti dubbi che la situazione si fosse verificata improvvisamente, ritenendo invece che essa derivasse da anni di malversazioni e che costituisse la punta di un iceberg di ben maggiori proporzioni.
Nella giornata odierna, Magistratura e Forze di Polizia hanno eseguito decine di perquisizioni, indagando assessori, dirigenti comunali, presidenti di cooperative, per ipotesi di reati molto gravi (turbativa d’asta, associazione per delinquere ecc.) in relazione agli appalti per le mense scolastiche, per il verde pubblico e altro.
Per formazione culturale ed etica, ritengo che chiunque sia oggetto di un procedimento giudiziario, salvo casi di flagranza, vada considerato innocente sino a sentenza di condanna definitiva, che i processi vadano celebrati nei Tribunali e non nei media e pertanto mi auguro sinceramente che gli interessati possano dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati, poiché lo sciacallaggio politico è una cosa spregevole e un malcostume da contrastare.
Ciò detto, perché la coerenza di pensiero è ancora un valore, si rende necessario un ragionamento, in termini generali e nello specifico.
In termini generali, l’amministrazione comunale ternana, salvo la breve parentesi dell’indimenticato Sindaco Ciaurro, dal dopo guerra a oggi, è sempre stata appannaggio della sinistra, nelle sue varie denominazioni. L’attuale situazione, comunque la si consideri, va necessariamente addebitata alle scelte politiche delle varie amministrazioni di sinistra che nel tempo si sono succedute.
Che esse non abbiano prodotto alcun risultato positivo è di palese evidenza, basta esaminare i dati macroeconomici e analizzare i vari ambiti per rendersene conto. Le principali industrie cittadine hanno chiuso, sono fallite o hanno drasticamente ridotto il numero dei dipendenti, il commercio storico è pressoché scomparso, lasciando campo libero alla grande distribuzione e a negozi in mano a extracomunitari che, per la loro gestione, suscitano più di un legittimo interrogativo sull’effettiva regolarità fiscale e amministrativa. La città è priva di teatri e gli impianti sportivi sono ridotti ai minimi termini (il campo scuola è privo di omologazione da anni). La disoccupazione cresce a ritmo costante e la povertà è ormai un problema per una larga fascia della popolazione.
Il tessuto connettivo sociale è stato stravolto da una politica immigratoria dissennata, poiché siamo l’unico paese al mondo che paga cifre elevate per farsi invadere da migliaia di diseredati, che rifiutano ogni forma d’integrazione e ai quali non possiamo offrire alcuna prospettiva, destinati ad alimentare il sottobosco dell’illegalità, della criminalità, della rabbia sociale, della lotta tra emarginati autoctoni e d’importazione.
La microcriminalità ha ormai reso invivibile la città ed è considerata come un fatto ineliminabile e per questo non perseguito realmente, ma è nel suo ambito che si creano i presupposti per i reati più gravi. Invece essa si può e si deve contrastare, come Rudolph Giuliani ha dimostrato negli Stati Uniti, venendo indicato come modello, nella sua concezione di tolleranza zero, almeno fino a quando non ha appoggiato il neo presidente Trump.
Giungendo allo specifico della situazione contingente, l’attuale Sindaco Di Girolamo, non certo un inesperto, peraltro succeduto a se stesso, si è limitato a eliminare quattro assessori tecnici, per realizzare risparmi -dice-, ha invitato un assessore donna a farsi da parte e dopo essersi assicurato l’appoggio della corrente dominante del suo partito, ha la faccia tosta di sostenere che la dichiarazione di pre dissesto è un merito sotto il profilo della trasparenza. Non solo, afferma che lui e la sua parte politica, invero i responsabili assoluti e ingiustificabili dell’attuale gravissima situazione, possono, anzi, hanno il dovere, di porvi rimedio. Invero, tanto varrebbe proporre, che so, il Conte Dracula Presidente dell’Avis o Al Capone Ministro di Polizia.
La città, attanagliata dalla crisi economica, impoverita da un livello di tassazione locale inaudito, con servizi d’infimo livello, come la nuova raccolta differenziata, per la quale i cittadini pagano di più per tenersi i rifiuti in casa, con il verde pubblico eliminato per assenza di manutenzione programmata, è costretta ad assistere alla guerra per bande delle varie correnti della sinistra, alle lotte tra piccoli e grandi ras locali.
Tutto questo nell’indifferenza totale verso il bene comune e l’interesse generale, nell’assoluto disprezzo nei confronti dei cittadini. Ma sono proprio i cittadini i loro veri datori di lavoro, a torto e per troppo tempo considerati degli sciocchi, ai quali raccontare balle senza fine e senza vergogna alcuna e sono loro che possono e debbono licenziarli, ergo non eleggerli più, perché il problema esiste e solo Sindaco e accoliti fanno finta di non accorgersene.
Credo non sia ulteriormente tollerabile lasciare fare ai vari manovratori di turno, incapaci, arroganti e autoreferenziali, anzi, penso sia necessario parlare con fermezza agli attuali conducenti, magari anche a voce alta, ove si mostrassero restii a capire o riluttanti ad abbandonare comode e molto ben retribuite poltrone, dicendo loro che è tempo di consegnare le chiavi di una città che non è e non può essere più “cosa loro”…
L’autore è membro del direttivo regionale di Forza Italia.