“La trasparenza del Comune di Terni ha fatto tanti passi indietro. I cittadini Ternani non possono sapere quello che accade a Palazzo Spada. Soprattutto non possono sapere cosa sta accadendo sul fronte dei controlli contabili, amministrativi e penali”. A sostenerlo sono i consiglieri comunali di minoranza, di Senso Civico, Pd, M5s, Terni Immagina.
“Dal giugno del 2018 – scrivono – non è più possibile, persino per i consiglieri comunali, a differenza del passato, avere accesso a tutti i documenti presenti nel protocollo del comune, ovvero poter approfondire alcuni tipi di atti che vengono riservati, in special modo provenienti dalla Corte dei Conti. Questa prassi è stata adottata dal segretario comunale nominato dal sindaco Latini.
Tale prassi, secondo il segretario stesso, è stata adottata nel rispetto della necessità di garantire caratteri di riservatezza, in realtà si sta rilevando uno strumento di censura dell’attività di tutti i consiglieri comunali che hanno una funzione, prevista dal testo unico degli enti locali, di controllo dell’attività politica e amministrativa e in particolare hanno un diritto di accesso esteso agli atti – anche questo previsto per legge – in quanto devono poter svolgere il loro mandato, assumersi le proprie responsabilità, con una piena consapevolezza di informazioni. Al comune di Terni invece nemmeno i consiglieri comunali riescono più a vedere nessun tipo di comunicazione inviata dalla Corte dei Conti, organo di controllo per le amministrazioni pubbliche.
Persino alle richieste di accesso agli atti non viene dato seguito, con motivazioni a nostre parere non rispettose della vera ratio della legge, che è quella di assicurare ai consiglieri comunali la massima trasparenza.
La cosa che più ci colpisce e mortifica – scrivono ancora i consiglieri di minoranza – è il dato politico, le secretazioni e le mancate risposte ai consiglieri comunali avvengono alla faccia della casa di vetro e della partecipazione promesse dal’amministrazione Latini .
Il segretario comunale, con l’accondiscendenza del sindaco, secreta, di fatto, ulteriormente l’amministrazione.
Ora si arriva anche a nascondere o quanto meno a rendere molto difficile l’operato dei cittadini e di chi li rappresenta; si arriva a ledere il diritto all’informazione e alla trasparenza degli atti pubblici.
Nel nostro caso essendo atti pubblici che potrebbero essere oggetto di precedenti denunce, ricorsi, seguiti ad esposti, la volontà di nasconderli segna non solo la necessità di inibire l’attività di controllo delle minoranza, ma anche il bisogno di non rendere consapevoli tutti i consiglieri, ad iniziare da quelli di maggioranza. Come possono assumersi responsabilità di votare alcuni atti magari oggetto di approfondimento – sottaciuto dal Comune – da parte della magistratura contabile?
Da ultimo prendiamo atto di un atto di citazione in giudizio pervenuto dalla Corte dei Conti all’attenzione del Sindaco e subito secretato. Che cosa contiene quella citazione? E soprattutto quale tema riguarda? Ha a che vedere con questioni sulle quali i consiglieri comunali sono chiamati al voto? Facciamo presente che stando a quanto stabilito dal segretario comunale, al comune di Terni molti degli atti sottoposti al voto e alla responsabilità del consiglio comunale non sono più approvati e proposti dalla giunta. In sostanza eventuali responsabilità sono tutte dei consiglieri comunali e non più degli assessori”.