Giovanni Solinas si è sucidato il 29 luglio 2015, nella cella del carcere di Terni dove era detenuto.
Un evento drammatico, un suicidio che ha spinto chi lo conosceva a reagire, a non abbattersi di fronte alle tragedie che si consumano nei “luoghi” della nostra città.
Ai temi della pena, della sofferenza, delle debolezze umane, un gruppo di volontari impegnati in carcere ha deciso di rispondere con la cultura.
E’ nato così il Festival della Cultura in memoria di Giovanni Solinas, in corso nella casa circondariale di Terni.
Dove un gruppo di persone, i “Condannati al Volontariato”, coordinati da Francesca Capitani, hanno deciso di consolidare e potenziare le attività a sostegno della funzione rieducativa della pena.
I Condannati al Volontariato presenteranno il Festival giovedì 21 Aprile, alle 16.30, nella sala polivalente del Cesvol di Terni.
Interverranno Francesca Capitani, coordinatrice del festival, Lorenzo Gianfelice, presidente del Cesvol di Terni, Chiara Pellegrini, direttrice della casa circondariale di Terni, Giorgio Armillei, assessore alla cultura del Comune di Terni, Fabio Gallo, comandante della polizia penitenziaria della casa circondariale di Sabbione, Cristina Montesi, della facoltà di Economia dell’università di Perugia, Carlo Ottone, presidente dell’Asm. Le conclusioni saranno affidate a Fabio Gianfilippi, magistrato di sorveglianza. A coordinare i lavori sarà Francesca Ponticelli, dell’associazione “Condannati al volontariato”.
“Grazie alla collaborazione del Cesvol – spiega Francesca Capitani – singoli individui e rappresentanti di associazioni hanno partecipato al corso di formazione professionale al quale sono intervenuti sociologi, psicologi, politologi, la direzione, gli operatori dell’area trattamentale e della sicurezza della Casa Circondariale. Al corso, che si è concluso a febbraio con un incontro con i detenuti, hanno partecipato più di venti persone che rappresentano oggi il nucleo operativo dei Condannati al Volontariato”.
I Condannati al Volontariato hanno attivato dieci laboratori all’interno della Casa Circondariale, che spaziano dalle attività di pedagogia teatrale e di poesia, di benessere psico-fisico, di conoscenza e di filosofia, ludico-ricreative fino alle attività volte a risolvere problematiche relative al tema delle affettività familiari.
Alcuni laboratori sono già terminati, altri sono in corso, altri saranno attivati e conclusi entro il 29 luglio 2016, giornata conclusiva del festival, a un anno esatto dalla scomparsa di Giovanni Solinas.
Tutte le attività connesse al Festival vengono svolte dai Condannati al Volontariato a titolo assolutamente gratuito. Fondamentale è la sensibilità, la disponibilità e la collaborazione mostrata da tutto il personale della Casa circondariale di Terni.
“Il Festival della Cultura – dice Francesca Capitani – intende perseguire il bene psichico della persona detenuta aprendogli finestre di possibilità che non conosce, combattendo la disperazione e curando la motivazione alla crescita, sostenendo l’autostima ferita dal disagio di sapersi in difetto agli occhi del mondo. Giovanni Solinas – conclude Francesca Capitani – sarà il simbolo di questa condizione. Ricorderà tutte le persone sofferenti nelle carceri italiane, rappresenterà il bisogno di dignità, di riconoscimento, di scelta. Per non dimenticare i nostri doveri di comunità”.