“Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrebbe tornare a salire. I nostri principi rimangono gli stessi, prima di tutto la tutela della vita e della salute dei cittadini, e non sono negoziabili. Ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase”. Lo ha affermato Giuseppe Conte in una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge quadro sul secondo step della Fase 2. “Stiamo affrontando questo rischio e lo stiamo accettando, altrimenti non potremmo ripartire. Dovremmo aspettare il momento della scoperta e della distribuzione del vaccino, ma non ce lo possiamo permettere, ci ritroveremmo con un tessuto produttivo, sociale, fortemente danneggiato”, ha aggiunto Conte.
Il Presidente del consiglio ha poi descritto il nuovo Dpcm.
Da lunedì 18 maggio ci si potrà spostare liberamente all’interno della propria regione: via dunque le autocertificazioni. Il divieto di uscire di casa resta valido per chi ha contratto il virus, per chi è in quarantena. Resta il divieto di creare assembramento nei luoghi pubblici. Ci si può spostare in un’altra regione solo per motivi di necessità, di lavoro o di salute, almeno fino al 3 giugno. Necessaria, dunque, l’autocertificazione.
Il Presidente del consiglio ha anche annunciato che dal 25 maggio sarà possibile riaprire piscine e palestre e centri sportivi e il 15 giugno potranno riaprire anche cinema e teatri.
Conte ha anche precisato che non c’è motivo che le regioni a rischio moderato di trasmissione del virus non possano riaprire.