Dal 18 maggio al 14 giugno sono state eseguite 128 prestazioni di endoscopia digestiva (gastroscopie e coloscopie); 873 radiografie, 543 Tac, 166 risonanze magnetiche, 361 ecografie, 14 isteroscopie, 50 ecografie ginecologiche, 3 amniocentesi, 64 monitoraggi cardiologici fetali.
Sono i dati dell’attività dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto nella fase post Coronavirus.
In tutto il periodo dell’emergenza sanitaria, si legge in una nota, l’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto, impegnato a fronteggiare l’evento pandemico e a gestire casi complessi di soggetti affetti da coronavirus, ha continuato a garantire una risposta assistenziale di qualità ai pazienti non Covid con un’attenzione particolare alle fasce più deboli della popolazione: pazienti oncologici, con patologie severe, gravi e gravissime disabilità. Le attività di ostetricia, ginecologia e punto nascita sono state sempre assicurate, anche nella fase più critica. Analogo discorso per le prestazioni ambulatoriali più urgenti.
L’ospedale di Orvieto, grazie alla professionalità e allo sforzo straordinario messo in campo dagli operatori, ha saputo gestire in modo brillante il periodo più difficile dell’emergenza sanitaria – prosegue la nota – e il trend è positivo anche in questa nuova fase di ripartenza e di ritorno alla normalità, un ritorno progressivo e in sicurezza nel rigoroso rispetto delle norme anticontagio.
Gli accessi in Pronto Soccorso nei mesi di marzo ed aprile sono stati 869, dal primo maggio ben 1468. Sempre dal primo maggio sono state eseguite sei interruzioni volontarie di gravidanza, sono nati 42 bambini (32 con parto naturale, 10 con parto cesareo) e sono stati eseguiti 400 ricoveri di varia tipologia con 190 interventi chirurgici (comprese le prestazioni in urgenza).
La ripresa delle attività ambulatoriali ed ospedaliere è stata favorita anche dalle numerose donazioni pervenute da associazioni, imprese e singoli cittadini cui va il ringraziamento più sentito della direzione aziendale ed ospedaliera.
La sfida si concentra ora sul governo delle liste di attesa considerato che, come avvenuto in tutte le strutture sanitarie del Paese, le attività ambulatoriali hanno subito un brusco rallentamento, per circa tre mesi, nella fase critica di circolazione massiva dell’infezione virale.
L’emergenza sanitaria ha ovviamente aggravato il problema perché alla fase di ripartenza dovrà necessariamente affiancarsi il pieno rispetto delle misure di sicurezza, assolutamente necessarie per evitare o ridurre il rischio, purtroppo concreto viste le notizie preoccupanti che giungono in questi giorni da altri Paesi, di riesplosione dell’ondata epidemica.
La sanità regionale e l’Azienda Usl Umbria 2 sono pronte a raccogliere questa sfida garantendo la massima attenzione e il massimo impegno per assicurare con misure adeguate, conclude la nota, risposte appropriate e di qualità ai bisogni di salute della popolazione.