L’agenzia delle entrate ha predisposto il modulo da compilare per accedere al sostegno a “fondo perduto” previsto dal decreto rilancio. Si tratta di un modello di tre pagine, semplice da compilare, che dovrà essere inviato entro 60 giorni da quando l’Agenzia delle entrate lo renderà disponibile (a breve, in questi giorni).
Hanno diritto al sostegno “gli esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA”, nella condizione di avere un fatturato o dei corrispettivi per il mese di aprile 2020, inferiori di due terzi rispetto a quelli di aprile 2019.
Il contributo è così ripartito.
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400mila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a un 1 di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;
- 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto.
Non ha diritto a percepire il contributo chi ha cessato l’attività entro il 31 marzo 2020 o chi è percettore del bonus di 600 euro del Cura Italia.
L’Agenzia delle entrate inoltre con la risoluzione n. 32/E ha istituito il codice tributo “6920” che permette alle imprese la compensazione con il modello F24 e con una successiva circolare ha fornito i primi chiarimenti su questo provvedimento incluso anch’esso nel Cedreto Rilancio.
Il credito d’imposta è pari al 60% del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30% del canone nei casi contratti di affitto d’azienda. L’importo da considerare è quello versato nel periodo d’imposta 2020 per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio. Beneficiario del credito d’imposta è chi svolge attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto Rilancio.
Per usufruire del credito d’imposta si dovrà essere in regola con il pagamento degli affitti.