Ci sono anche due ternani fra i 7 mila passeggeri bloccati da 12 ore a bordo della nave Costa crociere a Civitavecchia.
“C’è nervosismo ed esasperazione, soprattutto fra chi ha bisogno di medicine, più che preoccupazione per il virus.”
Questo è quanto ha riferito all’Ansa un uomo di Terni che con la moglie si trova a bordo della nave. I passeggeri non possono sbarcare poiché erano stati segnalati due possibili casi di “Corona virus” per una coppia cinese che manifestava sintomi influenzali. C’è peraltro da dire che i test condotti allo Spallanzani hanno escluso questa possibilità.
“Dovevamo sbarcare a Civitavecchia dopo una crociera di 7 giorni – ha detto il passeggero ternano – e invece siamo ancora qui senza sapere quando potremo scendere e senza valigie.”
La coppia di Terni ha poi segnalato come molti cittadini orientali indossino le mascherine.
Si sta decidendo quando i turisti potranno sbarcare. Sbarco che, comunque, dovrebbe avvenire nelle prossime ore giacché per la nave è stata data la libera pratica sanitaria.
L’allarme è dunque rientrato.
AGGIORNAMENTO
Si è appreso intorno alla mezzanotte che 6 passeggeri sono sbarcati. Tutti gli altri 6 mila, più i 1000 componenti dell’equipaggio sbarcheranno venerdì mattina, dalle ore 7. Alla fine, infatti, hanno deciso di trascorrere la notte a bordo della nave.
La Costa Smeralda partirà alle ore 18, sempre di venerdì 31 gennaio, per proseguire la crociera.
“Finalmente abbiamo messo i piedi sulla terraferma, dopo 24 ore di attesa. La cosa più importante è che sia stato escluso il pericolo di contagio, ma è stata un’esperienza molto stressante soprattutto per la mancanza di comunicazioni da parte dei vertici dell’equipaggio della nave”.
A parlare è il turista di Terni che, con la moglie, è rimasto bloccato a bordo della nave da crociera Costa Smeralda, nel porto di Civitavecchia.
“Saremmo potuti scendere già giovedì sera, quando hanno dato l’ok allo sbarco, ma eravamo stremati e abbiamo preferito riposare in una cabina che ci è stata messa a disposizione. Lo stress maggiore – ha aggiunto – è stata la mancanza di comunicazioni dirette da parte dell’equipaggio. Fino all’ultimo ci tenevamo aggiornati tramite internet e i social. Ma finalmente questa brutta avventura si è conclusa”.