“Esempio di virtuosa collaborazione istituzionale, ma anche una ulteriore dimostrazione di come, con pazienza e coscienza, le istituzioni tutte preposte al contrasto e al contenimento di questa tragica emergenza possano lavorare insieme.”
Così il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha esordito nella videoconferenza stampa per illustrare il piano coronavirus, alla quale hanno partecipato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale alla Salute Luca Coletto, il direttore regionale alla Salute Claudio Dario.
“Il rafforzamento della rete ospedaliera per fronteggiare l’emergenza nel Paese, ha aggiunto Arcuri, ha avuto all’inizio un percorso non lineare, abbiamo tutti discusso su quale fosse il modo migliore di portarlo avanti, oggi è giusto riconoscerci reciprocamente che è questa realtà è cominciata e procede in tempi che, non dobbiamo dimenticarlo, per l’Italia sono tempi straordinari.”
Il piano di salvaguardia dell’Umbria permetterà di disporre, entro il 20 febbraio prossimo, di 183 posti di terapia intensiva per affrontare un’eventuale fase 3 della pandemia da Covid grazie anche a moduli prefabbricati con 44 postazioni, messi a
disposizione dalla Struttura del commissario Arcuri con un investimento di oltre 8 milioni di euro: 12 posti di terapia intensiva all’ospedale di Terni, altrettanti a quello di Foligno, 10 all’ospedale di Perugia e altrettanti in quello di Città di Castello. Le postazioni saranno consegnate fra il 19 ed il 23 febbraio mentre i lavori di posa in opera cominceranno a cavallo tra il 20 ed il 25 gennaio.
“Questa è una giornata importante – ha commenta la presidente Tesei – perché nonostante i numeri molto alti dei contagi da Covid19 che in venti giorni ci hanno portato da 2mila e 12mila positivi, con un incremento di velocità di contagio, per una regione di 900mila abitanti è stato molto, molto forte, abbiamo saputo resistere a questo attacco feroce e la chiave è stata la nostra capacità di risposta partita in maniera molto forte il 17 ottobre scorso. Nell’arco di 45 giorni di lavoro molto pesante siamo riusciti ad essere una delle regioni che ha gestito al meglio la fase due della pandemia. Abbiamo continuato a lavorare ad un piano di salvaguardia, un piano emergenziale ulteriore, per l’implementazione delle terapie intensive anche in considerazione del picco dell’influenza stagionale che ci sarà tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Con questo intervento triplichiamo i posti di terapia intensiva, 157 rispetto ai 59 da cui partivano a novembre 2019. Poi con il commissario Arcuri abbiamo negoziato la possibilità di superare la logica emergenziale con 44 moduli, soluzioni che consentono di liberare parte delle strutture ospedaliere per altre attività, raggiungendo un totale di 183 posti di terapia intensiva a far data dal 23 febbraio. Questa soluzione con i prefabbricati ci consentirà di avviare anche gli altri progetti di potenziamento delle strutture sanitarie regionali per 25 milioni di euro”.
Il direttore Claudio Dario ha spiegato che “lo scorso 31 dicembre il Commissario straordinario ha avviato, in urgenza, l’esecuzione dei moduli prefabbricati, con annesse le dotazioni impiantistiche e le apparecchiature, aggiudicando gli appalti con gli operatori economici individuati. In questi giorni si sono svolti confronti tra le Aziende sanitarie regionali, la struttura commissariale e gli operatori economici per definire i lavori preparatori, propedeutici per la posa in opera delle strutture modulari”.
L’architetto Autiello ha reso noto che la struttura portante dei moduli è realizzata in carpenteria metallica, le pareti esterne nonché quelle interne sono realizzate mediante l’impiego di pannelli sandwich. La produzione di energia termica e frigorifera a servizio della struttura è garantita con l’installazione di una pompa di calore aria/acqua. La climatizzazione del modulo è del tipo a tutt’aria esterna realizzata tramite l’ausilio di un’unità di trattamento aria. Sia i pazienti che il personale accedono all’area di terapia intensiva attraverso un filtro che permette di mantenere la pressione negativa all’interno della degenza.
Per quanto riguarda le vaccinazioni Arcuri ha evidenziato che “sono la sola via per farci uscire definitivamente dall’emergenza. Questa campagna ha tre componenti indispensabili: c’è bisogno che i vaccini vengano somministrati e quasi tutte le Regioni, certamente l’Umbria, stanno facendo un lavoro straordinario. In una settimana in Italia abbiamo fatto 320 mila vaccini, in percentuale alla popolazione siamo il primo Paese in Europa; c’è bisogno che il Governo metta in campo un
apparato logistico e organizzativo per il quale le dosi arrivino il prima possibile e questo direi che lo abbiamo fatto tutti insieme e sono molto soddisfatto del sistema; c’è poi bisogno che i vaccini ci siano e ci arrivino, ma questa dotazione non è ancora sufficiente. Tutti noi dipendiamo dalle autorizzazioni degli enti di certificazione
europei per le varie aziende farmaceutiche che stanno concludendo la sperimentazione. Abbiamo un piano per vaccinare tutti coloro che lo vorranno entro il mese di ottobre. Facciamo il tifo perché ci arrivino più vaccini possibile Dobbiamo tutti aiutarci a spiegare alla nostra gente, all’opinione pubblica, che noi usiamo tutti i vaccini che abbiamo. Non siamo produttori, ma siamo tifosi perché l’Autorità di certificazione europea approvi prestissimo non solo le due aziende che oggi ce li
stanno fornendo, ma anche le altre. Mentre vacciniamo, però, l’epidemia non si è fermata, noi abbiamo ancora una condizione complicata. Dobbiamo rafforzare nel più breve tempo possibile le strutture ospedaliere anche per lasciare all’Umbria, una volta finita l’emergenza, una rete ospedaliera e sanitaria più efficiente ed efficace di quella che abbiamo trovato quando l’epidemia è iniziata. Vi ringrazio molto del lavoro che state facendo. Il vostro esempio è tra gli esempi virtuosi di come si può gestire questa difficilissima fase. Ringrazio la presidente Tesei per il rapporto quotidiano che abbiamo, com’è giusto che sia, per fronteggiare l’epidemia. Sono sicuro che la regione Umbria continuerà in questo percorso virtuoso.”