“L’indice Rt dell’Umbria non sta peggiorando, anzi”.
Lo ha sottolineato il direttore regionale della Sanità Claudio Dario facendo il punto sull’emergenza Covid in una conferenza stampa.
“Comincia a ‘flettere’ anche la curva dei ricoveri ordinari – ha spiegato Dario – e seppure in maniera meno marcata anche quella delle intensive. Il Comitato tecnico scientifico conferma la necessità di mantenere le attuali misure restrittive adottate dalla Regione. La curva epidemica in Umbria, infatti, anche se non siamo ancora all’apice, si è ridotta del 30%, parliamo in un’ottica statistica probabilistica, con le misure restrittive adottate nelle ultime settimane. Se allentassimo, ci sarebbe un peggioramento della situazione.”
È quindi presumibile che ci sia una proroga dell’ordinanza della presidente Tesei.
“Vedremo nel contesto Italiano, in cabina di monitoraggio, qual è l’andamento rispetto ad altre regioni. Siamo in attesa della cabina di regia nazionale.”
Intanto, i ricoveri dal 25 ottobre al 2 novembre hanno visto un’età media è 44.45 anni, più uomini (5.3%) che donne (3.2%) e tra le fasce d’età più avanzate. La durata del ricovero è 9.2 giorni e diminuisce con l’aumentare dell’età.
Riguardo alle Rsa sono state monitorate 49 strutture residenziali e semiresidenziali in tutta l’Umbria. Sono 462 i casi positivi dall’inizio della pandemia: 42 i ricoverati, 19 i morti, 47 i negativizzati. Gli operatori socio sanitari contagiati sono stati 107. Dal 1 settembre al 12 novembre si sono contati 359 operatori sanitari positivi.
In merito al vaccino antinfluenzale circa il 67% della popolazione umbra con più di 65 anni lo ha avuto: in base ai dati aggiornati al 12 novembre sono state vaccinate 156 mila 200 persone.
“Il Ministero della Salute – ha detto Dario – fissa al 75% l’obiettivo finale da raggiungere e quindi ci siamo molto vicini. L’andamento è buono grazie alla partecipazione dei cittadini, dei medici e dei pediatri”.
Per la vaccinazione anche dei soggetti a rischio, quelli che hanno patologie e con età inferiore a 65 anni, le persone coinvolte sono 25.883, 4.160 lavoratori essenziali e 2.127 familiari di soggetti ad alto rischio.