E’ stata celebrata, giovedì sera 11 giugno, la solennità del Corpus Domini nel duomo di Terni con modalità ben diverse dalle solite , in ottemperanza alle disposizioni relative all’emergenza Covid 19. Quindi non in maniera pubblica con la processione per le vie della città, ma con l’adorazione eucaristica, in contemporanea, nelle chiese parrocchiali e la condivisione in streaming del messaggio del vescovo Giuseppe Piemontese, che ha presieduto la preghiera nella Cattedrale di Terni.
“E’ terminato il lungo digiuno e noi partecipiamo alla mensa del Signore – ha detto mons. Piemontese – grati per essere stati preservati, e alcuni anche guariti dalla influenza del Coronavirus; grati e felici di poterci nutrire del Corpo di Cristo, pane di vita, vera medicina e rimedio nella pandemia. Dopo mesi di quarantena, voglio augurarmi che i cristiani abbiano conservato anzi accresciuta la fame e il desiderio del Signore, e ora anche la nostalgia della comunità. Qualcuno deve essersi disabituato e forse anche convinto che basti “vedere” la messa per televisione, allungando la lista di quelle operazioni, anche importanti, che si possono compiere in maniera virtuale, come il lavoro, la scuola, perfino l’amicizia. Invece Gesù ci vuole incontrare di persona, li invita i suoi ad attenderlo fisicamente nel cenacolo per donare a ciascuno il suo corpo e il suo sangue da mangiare”.
“Gesù -ha aggiunto il vescovo – è il pane che ci alimenta, da senso all’esistenza e alle relazioni. E’ il farmaco dell’immortalità, cioè la medicina, il vaccino che ci guarisce da ogni malattia: la solitudine, la malinconia, la tristezza; guarisce da qualunque peccato.”
Al termine dell’intervento del vescovo c’è stata la preghiera di Luca Diotallevi, il presidente dell’Azione Cattolica: “Signore, aiutaci a condividere il pane, ma aiutaci anche a cercare e trovare il pane attraverso il lavoro. Signore, donaci di sperimentare la dignità, la libertà e la santità del lavoro”.