Nuove adesioni al progetto “Lavora con Larth”, l’iniziativa comunitaria lanciata dall’organizzazione del cammino di trekking dell’intrepido Larth per coinvolgere enti del terzo settore ed artigiani locali nella realizzazione dei gadget acquistati dagli escursionisti.
A pochi giorni dal lancio dell’iniziativa a cui aveva subito aderito la cooperativa sociale Mir, anche un altro importante protagonista dell’artigianato locale entra nel circuito. Si tratta di Giorgio Campanari, titolare della caratteristica bottega “La mia Orvieto” di corso Cavour, specializzata nella produzione e nella personalizzazione di numerosi e singolari oggetti da collezione, opere d’arte e souvenir di qualità.
“Credo molto in questo progetto che è impostato su una concezione del turismo inteso come risorsa a favore della comunità – dice Campanari – e appoggio con entusiasmo un’iniziativa che è sicuramente economica, gestita in maniera imprenditoriale, ma che sta producendo valore a favore di chi vive e lavora qui. Credo che sia un modello molto apprezzabile per sostenere l’artigianato, fornendo una leva in più, oltre che per dare una mano a quelle realtà che occupano persone con minori possibilità nel mercato del lavoro”.
A distanza di pochissimi giorni dall’avvio di “Lavora con Larth”, stanno già partendo le prime forniture dei gadget da parte della cooperativa Mir, la cui sartoria occupa donne del centro antiviolenza “L’albero di Antonia”, persone con disabilità o a rischio marginalità e devianza e detenuti semiliberi.
Si tratta di oggetti che saranno commercializzati sia nei negozi e nelle attività convenzionate con il cammino che on line.
Nel frattempo sta per essere presentato ufficialmente anche il cammino del miracolo del Corpus Domini, la grande novità con cui il territorio della diocesi darà il proprio contributo per accogliere al meglio i pellegrini dell’Anno Santo.
“Il potenziamento dell’offerta nel campo del turismo lento – spiegano gli organizzatori – sta facendo crescere tutto l’indotto economico collegato a questa tipologia di mercato che vede sempre più l’area orvietana proiettata in un’importante dimensione nazionale. I numeri sono in grandissima ascesa, ma siamo solo all’inizio del nostro progetto che si sviluppa attraverso varie tappe. Il senso di questo lavoro è quello di trasformare lo sviluppo turistico in un bene condiviso a vantaggio di tutta la comunità, mettendo in primo piano i nostri artigiani e produttori così come le persone che, per motivi personali o in una fase della loro vita, possono essere sostenute”.