“Devo reintervenire perché ho letto di tanti avvocati, di tanti giudici, di tanti leoni da tastiera”. Cristiano Lucarelli ha pubblicato un nuovo video, ieri sera, sul suo profilo Instagram in cui fa riferimento all’inchiesta che ha coinvolto il figlio Mattia e un altro giocatore del Livorno e in particolare ai video “incriminati” contenuti nel telefonino di Mattia, “Quei benedetti video – ha aggiunto Lucarelli – li abbiamo consegnati noi spontaneamente alla polizia perché non è che la polizia li ha trovati perché ha perquisito …… perché all’interno di quei video ci sono degli elementi di innocenza, non di colpevolezza e oltretutto non c’è alcuna scena di sesso come invece vi vogliono far credere e vi raccontano. Perché, siccome c’è un impianto accusatorio, è normale che il video sia sbobinato con elementi che devono rafforzarlo …giocano sulla vostra suggestione, sulla vostra emotività e poi voi reagite in questa maniera”. Pertanto Lucarelli chiede, soprattutto ai leoni da tastiera di “aspettare”. E ha annunciato che ha già protocollato circa 1.900 messaggi “che presto consegneremo alla polizia postale e con i quali copriremo le spese processuali”.
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