E’ in corso a Barcellona il congresso europeo di urologia, dal quale arrivano buone notizie per i pazienti affetti da tumore alla prostata. Soltanto in Italia se ne sono registrati 35 mila nuovi casi nel 2018.
Sono infatti in arrivo nuove cure personalizzate e chemio free che promettono oltre 4 anni di vita in più rispetto alle cure standard fin qui utilizzate, anche per i casi più complessi.
In pochissimo tempo, affermano gli urologi, grazie a terapie ormonali “chemio-free” le prospettive dei pazienti con tumore alla prostata metastatico o ad alto rischio di metastasi sono radicalmente cambiate. Oggi questi pazienti , non solo hanno un’alternativa terapeutica alla chemioterapia ma guadagnano anche anni di vita, di qualità. Da una sopravvivenza media di 3 anni si è passati a un’aspettativa di vita di 5 anni. Inoltre un nuovo farmaco è in grado di ritardare almeno di due anni la comparsa delle metastasi.
Al congresso partecipa anche il dottor Sergio Bracarda , direttore di oncologia medica dell’ospedale di Terni.
“Grazie alle nuove conoscenze sulle caratteristiche dei tumori – ha detto Bracarda – grazie alle nuove possibilità diagnostiche e ai numerosi trattamenti innovativi, per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico lo scenario oggi è del tutto diverso rispetto a pochissimo tempo fa ed è tuttora in continua, rapidissima evoluzione, come in pochi altri settori dell’oncologia. Ora è possibile – aggiunge il direttore Bracarda – iniziare a pensare di poter personalizzare le scelte terapeutiche in modo estremamente preciso, consentendo una prognosi migliore anche ai pazienti più complessi , per i quali tutto questo si traduce in un aumento della durata e della qualità della vita.”