La Sala Ville de Voves del Circuito Museale di Stroncone, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha ospitato la presentazione del libro “Non chiamarlo amore” di Soraya Caluan.
Alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Stroncone Annalisa Spezzi e dell’assessore ai servizi sociali Melania Quintili, sono intervenute la psicologa Deborah Torelli, l’avvocato Daniela Colantonio e Vittorio Monarca. Presente con un messaggio audio anche Maria Vittoria Di Giuli, presidente dell’Associazione ViRoRi ‘La forza delle Donne”.
Un messaggio di speranza e forza quello lanciato dall’autrice del libro, Soraya Caluan: “Questo libro è una biografia vivida e fedele alla realtà, che sviscera le motivazioni che portano le donne a subire soprusi e che racconta la storia di una madre coraggiosa che è riuscita ad uscire da un incubo durato anni. Per tutte le donne un’infusione di coraggio, per essere unite e forti nella lotta dell’amore.”
“Insieme all’autrice abbiamo scelto la data del 25 novembre per la presentazione di questo libro – ha dichiarato l’assessore Annalisa Spezzi – con l’augurio che queste pagine possano essere non solo motivo di riflessione nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma anche un messaggio di forza e speranza per tutte quelle donne che ogni giorno sono vittime di violenza, con l’auspicio che sempre più donne possano avere consapevolezza di tutti i mezzi ed il supporto su cui oggi possono contare, un supporto indispensabile per uscire da determinate situazioni e che spesso, per chi le vive, sembrano senza uscita. Favorire l’informazione in tal senso, è un primo passo fondamentale”.
“Questo giorno ci permette una riflessione più diretta, da condividere con la cittadinanza tutta: è fondamentale trasmettere il senso del rispetto verso la donna, sempre e comunque – ha affermato l’assessore Melania Quintili – esistono molteplici forme di violenza che è necessario saper riconoscere per poterle combattere in maniera efficace. L’impegno profuso è grande, insieme agli altri Comuni della Zona sociale, nella promozione di azioni specifiche per sensibilizzare al rispetto della donna ed atte ad intercettare segnali di disagio e richieste di aiuto, in collaborazione con i soggetti deputati. Il progetto in essere a tal proposito, il cui Ente Attuatore è il Comune di Terni, si riferisce proprio al Sistema Integrato dei Servizi di contrasto alla violenza di genere, rivolto a donne e minori vittime di violenza residenti nel territorio della Zona Sociale e quindi anche del nostro Comune. La piaga sociale delle violenza di genere va combattuta insieme, anche attraverso la partecipazione ad iniziative come quella di oggi.”
“C’è una forma di violenza che viene raccontata sempre molto poco, hanno detto Deborah Torelli e Daniela Colantonio, perché a differenza delle botte, non lascia lividi esterni. Ma all’interno fa dei danni inauditi. È molto difficile da dimostrare, ma facile da riconoscere, se si hanno gli strumenti adeguati: la violenza psicologica! Le botte sono imperdonabili, ma ricordate che spesso prima della violenza fisica, c’è la violenza emotiva, la manipolazione, il rapporto che diventa tossico. Saper riconoscere questi segnali è fondamentale per comprendere che quello che si sta vivendo, NON È NORMALE e non deve essere considerato tale! Chi ti ama rende la tua vita più bella, è questo forse, il messaggio più importante che in questo evento abbiamo voluto comunicare.”
Il Comune di Stroncone ha installato nei giardini pubblici Vitaliano Vittori una panchina rossa, a memoria di tutte le vittime di violenza.