“Per la prima volta questo Paese, e quindi anche la nostra Regione affronta il tema della lotta alla povertà e all’inclusione sociale con un’azione di sistema che non affronta queste problematiche solo dal versante delle marginalità sociali, ma nasce dentro l’idea dell’autonomia dei percorsi formativi e di reddito, verso la piena indipendenza, delle singole persone o dei propri nuclei familiari”: lo ha affermato la presidente della Regione Catiuscia Marini intervenendo in Assemblea legislativa in occasione dell’approvazione della risoluzione sulle misure integrative del “sostegno all’inclusione attiva”.
Il consiglio regionale dell”Umbria , infatti, ha approvato oggi, con 13 si” della maggioranza e 8 no dell’opposizione, la risoluzione della prima Commissione sulle misure integrative del “sostegno all’inclusione attiva”.
Sono previsti 12 milioni di euro per integrare le risorse del Governo nazionale. Complessivamente le risorse per il periodo 2016-2018 sono suddivise tra 10,6 milioni per il sostegno all’occupazione di disoccupati e inoccupati e 5,6 milioni per inclusione sociale e lotta alla povertà.
Nell’ambito del bilancio regionale infatti sono stati individuate risorse Por Fse ( Programma operativo regionale – fondo sociale europeo= per un importo pari a 10,6milioni, che sommate a quelle disponibili per la concessione di incentivi a favore delle imprese che assumono i soggetti beneficiati delle misure integrative regionali arrivano a 12 milioni.
Tali risorse regionali permetteranno di estendere la platea dei beneficiari anche a disoccupati e inoccupati adulti da almeno 6 mesi, in condizione reddituale del nucleo familiare di basso livello, per reinserirli nel mondo del lavoro. Gli interventi di “sostegno all’occupazione di disoccupati e inoccupati” avranno come beneficiari i componenti di famiglie con figli minori e priorità per quelle con minori disabili. Aumentato a 4 mesi il termine entro il quale, terminato il tirocinio, un’azienda può assumere per godere dei benefici di legge, non necessariamente nello stesso luogo del tirocinio (per aumentare le possibilità di impiego).
Le misure per “inclusione sociale e lotta alla povertà” dovranno individuare come “persone vulnerabili” coloro che abbiano un Isee da zero a 6 mila euro; una età compresa tra i 18 ed i 65 anni, con particolare attenzione alle fasce di età intermedie dai 45 a 55 anni con o senza figli minori; essere in stato di non occupazione o disoccupazione certificabile; non avere usufruito del Sia o altri interventi di sostegno.
In più, quale norma transitoria finale, la commissione ritiene necessario che la Giunta riporti in commissione la delibera che definisce la condizione di vulnerabilità. Infine, viene inserita la clausola valutativa con cui l’Esecutivo rendiconterà annualmente circa l”efficacia del provvedimento”.