Bufera sulla garante per l’infanzia dell’Umbria Maria Rita Castellani he ha rilasciato una lunga dichiarazione a commento dei contenuti del disegno di legge Zan che approderà in aula , al senato, il 13 luglio.
Fra le altre cose la Castellani ha scritto:
“Il concetto d’identità cambia, non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto. A partire da queste considerazioni preliminari si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime.
Questo scenario non è così improbabile e non deve stupire nessuno, poiché già da anni, in alcuni Paesi europei si sono avanzate proposte di legge in questo senso per poter avere rapporti sessuali con bambini. L’intento del gender è quello di eliminare il concetto binario del maschile e del femminile per un individuo ibrido, che può scegliere tra 58 identità distinte, esistenti separatamente o insieme, ma anche nessuna, quando si desidera essere fluidi. A questo punto la confusione è totale e il disordine ontologico prende il posto di ogni ordine naturale. Siamo nel caos antropologico che si oppone totalmente al bisogno primario del bambino che è anzitutto quello della stabilità affettiva e della chiarezza identitaria nella distinzione dei due sessi genitoriali.”
Le opposizioni in consiglio regionale hanno chiesto le sue dimissioni.
““Tenuto conto del profilo scelto a suo tempo dalla Lega – si legge in una nota – avevamo segnalato già in occasione della sua nomina, il rischio di vedere ben presto strumentalizzata a fini politici la figura del Garante, schiacciata su posizioni sessiste e ultraconservatrici, che ben poco hanno a che vedere con la diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza, finalizzata al riconoscimento dei bambini e delle bambine come soggetti titolari di diritti. Abbiamo sperato che prevalesse in lei il senso delle istituzioni che, come dovrebbe sapere, al di là di ogni legittimo credo religioso, sono fondate sui valori della democrazia e della laicità dello Stato. Ma, nostro malgrado, non è stato così.
Avremmo voluto sentirla denunciare le aggressioni, i casi di bullismo e di violenza motivata dall’orientamento sessuale che colpisce decine di minori anche all’interno delle scuole dell’Umbria. La dottoressa Maria Rita Castellani, invece, in qualità di Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, a proposito del DDL Zan, è arrivata a sostenere, tra le altre, che, con l’approvazione di questo progetto di legge, “il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime”.
“Tali farneticanti dichiarazioni – aggiungono i gruppi di opposizione – che vanno persino oltre le posizioni espresse dall’ala oltranzista e ultracattolica vicina sia al senatore della Lega Simone Pillon, che alla stessa Castellani, sono per noi motivo di grave pregiudizio per il proseguimento del mandato della stessa.
Riteniamo dunque doveroso chiederne la dimissioni, auspicando che, a difesa dei diritti dei minori possa essere nominata un’altra figura, maggiormente degna di interpretare questo ruolo e in grado di svolgere le funzioni che la legge attribuisce senza i pesanti condizionamenti dogmatici e retaggi subculturali che stanno caratterizzando il mandato della dottoressa Castellani.
Coerentemente con ciò, chiederemo l’audizione della Garante in Terza commissione per verificare tali posizioni e per chiedere sia alla Commissione che al Consiglio di esprimersi nel merito”.
Anche la senatrice del M5Stelle, Emma Pavanelli chiede le dimissioni della Castellani.
“Le dichiarazioni del garante dei minori dell’Umbria Maria Rita Castellani sono gravissime, soprattutto per il ruolo che ricopre – afferma la Pavanelli.
La cosa più grave di questa dichiarazione, è che a farla è una figura istituzionale scelta come Garante dell’infanzia che, a quanto pare, non ha capito un disegno di legge. A questo punto mi sorge il dubbio che non l’abbia neanche letto, e sarebbe ancora più grave. Passare da una forma di garanzia delle libertà individuali alla aberrante teoria delle lobbies dei pedofili è qualcosa che fa accapponare la pelle.
Per questi motivi sono a chiedere le dimissioni dalla carica di garante dell’infanzia del soggetto in questione.
Il garante, in quanto tale, dovrebbe essere l’occhio vigile della corretta applicazione delle misure e non interpretare a modo suo.
Questo episodio mette in allarme la comunità umbra: come possiamo affidare la garanzia dei diritti dell’infanzia ad un personaggio che agisce in questo modo?”.