Situazione esplosiva all’ospedale di Terni dove ci sono migliaia di persone in lista di attesa per un intervento chirurgico.
Lo sostiene Thomas De Luca, consigliere regione 5 stelle.
“Ci hanno risposto solo dopo che abbiamo minacciato di rivolgerci in Procura. E sono usciti fuori dati clamorosi che purtroppo confermano chiaramente la nostra tesi: la volontà della giunta Tesei di distruggere la sanità pubblica a Terni – scrive in una nota De Luca. Un piano in atto per depotenziare l’ospedale ternano che durante gran parte della pandemia ha dovuto far fronte ad un numero maggiore di ricoveri e un numero di terapie intensive occupate costantemente maggiore rispetto a quello perugino, nonostante per molto tempo i numeri della provincia di Terni erano da zona bianca.
In seguito alla sospensione delle attività chirurgiche, di ricovero programmate e delle attività ambulatoriali procrastinabili decisa dalla direzione sanitaria regionale per evitare la diffusione del virus negli ospedali – aggiunge De Luca – dal 1 dicembre scorso ad oggi sono stati effettuati a Perugia 4.013 interventi mentre a Terni solo 2.300 con circa 2.000 persone in più in lista di attesa per un’operazione.
Un anno fa, con mille dipendenti in meno, l’azienda ospedaliera di Terni aveva fatto solo 100 interventi in meno di Perugia.
Nel 2014 a Perugia erano stati erogati 9.248 DRG (diagnosis-related group) chirurgici ordinari con degenza superiore a un giorno mentre erano stati 8.486 a Terni. Non serve aggiungere altro.
Una situazione al limite – conclude il consigliere del M5S – considerando anche la grave carenza di personale a cui non si riesce ancora far fronte. Il direttore generale non può rimanere in silenzio ed essere l’esecutore di questo piano. La situazione sanitaria dell’Umbria meridionale è una bomba pronta ad esplodere. Il Santa Maria, di fatto, non eroga più servizi, le assunzioni sono al palo, gli anestesisti promessi non arrivano e c’è un vero e proprio esodo degli operatori sanitari. Terni e i ternani meritano dignità. L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, e il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Terni, Pasquale Chiarelli, dovrebbero dimettersi per rispetto verso quei cittadini ai quali non sono più in grado di assicurare un servizio sanitario pubblico efficace ed efficiente”.