Lega Nord e Fratelli d’Italia intervengono sulla situazione al Comune di Terni.
La Lega chiede nuovamente che Di Girolamo si dimetta e si vada al più presto a nuove elezioni.
“C’è bisogno di chiarezza – scrive la Lega Nord- è di questa mattina la notizia data da un quotidiano Nazionale di un possibile coinvolgimento del Sindaco in una indagine penale.
La Giustizia farà sicuramente il suo corso. Ma la giustizia ha i suoi tempi e la nostra città purtroppo di tempo non ne ha più.
In questo preciso momento storico, Terni necessità più che mai di una amministrazione autorevole, competente, sicura, limpida che possa operare le scelte migliore nel solo ed esclusivo interesse del popolo Ternano.
Su questa attuale giunta si addensano troppe ombre, che paralizzano ogni sorta di azione politica per affrontare tutte le emergenze della città, dall’ambiente, alla sicurezza sino all’occupazione.
A prescindere dagli sviluppi e dagli esiti delle indagini – conclude la nota della Lega – l’unica stingente soluzione per consentire ai cittadini di poter rivedere uno spiraglio di luce è quella delle dimissioni del Sindaco con nuove elezioni subito. Sperando che il sole possa presto risplendere anche oltre le nubi delle polveri e dei fumi.”
Molto critico anche l’intervento di Marco Cecconi, Fratelli d’Italia , secondo il quale non necessita alcun rogo in piazza per condannare Di Girolamo. E’ il suo malgoverno che lo rende politicamente colpevole.
“Per giudicare Di Girolamo politicamente colpevole – e chiederne le dimissioni, come noi abbiamo fatto per primi nell’ottobre scorso, ben prima di qualunque “operazione Spada” – non abbiamo bisogno di allestire in piazza nessun rogo- scrive Cecconi. Certe pratiche – come dare la caccia alle streghe e condannare chicchessia magari ad indagini appena aperte – non appartengono né mai apparterranno alla nostra cultura politica, alla quale sono altrettanto estranei quei tribunali del popolo di tristissima memoria, che speravamo di esserci lasciati alle spalle con la fine del ‘900, ma che invece adesso certi partiti o meglio movimenti vorrebbero riesumare per guadagnare un po’ di visibilità.
Se, come sembra – aggiunge Cecconi – tra le forze dell’ordine, c’è stato chi ha chiesto di indagare anche il sindaco, conosceremo gli esiti di questa richiesta se e quando la cosa sarà eventualmente svincolata dal segreto istruttorio. La giustizia faccia il suo corso, i magistrati lavorino in piena autonomia, la politica lasci stare lo spettacolo. Per noi, Di Girolamo se ne sarebbe già dovuto andare almeno da quando è stata ufficializzata la notizia della montagna di debiti in cui lui e la sua giunta hanno affogato i bilanci comunali. Per noi – conclude il consigliere comunale di Fratelli d’Italia – Di Girolamo è comunque padre e figlio di un sistema consolidato di clientele magari non penalmente rilevanti (o forse sì), ma sicuramente responsabili dell’arretratezza asfittica che Terni sconta. Che poi il sindaco sia persino indagato o indagabile, magari perché “non poteva non sapere”, questo si vedrà: ma riguarda comunque le aggravanti (giuridiche) di un delitto (di malgoverno) a nostro avviso già consumato.”