“Sulla decisione di andare a una riduzione dei componenti della giunta, ho pensato di doverlo fare proprio perché siamo difronte a un nuovo scenario, a una chiamata di responsabilità dell’ente in tutte le sue articolazioni e quindi ho pensato fosse giusto , doveroso, partire dall’organismo politico affinché la politica desse per prima l’esempio sul versante del rigore e della sobrietà. Quindi, diminuire la squadra di giunta per diminuire i costi della politica ulteriormente e dico ulteriormente perché questa giunta, come la precedente, su questo tema, a partire dal sindaco, ha già dato prova di sensibilità e responsabilità.” E’ uno dei passaggi del lungo intervento di Leopoldo Di Girolamo, di ieri, nell’affollato consiglio comunale, in riferimento alla drastica riduzione degli assessori.
“Una riduzione consistente nei numeri – ha aggiunto il sindaco – il massimo consentito dallo statuto. Sono convinto che questo snellimento, oltre ai risparmi , possa portare a una concentrazione delle deleghe che migliori efficienza e tempestività dei lavori e delle decisioni. Gli assessori rimasti si sono fatti carico di ulteriori impegni e responsabilità attingendo a quello spirito di servizio che sempre li ha animati e voglio ringraziare le persone, gli assessori, gli amici, che hanno concluso, per mia decisione autonoma, questa loro esperienza di governo. E’ stata una decisione difficile , anche dolorosa – ha sottolineato Di Girolamo – dal punto di vista umano e personale ma credo che sia stato giusto e doveroso dare un segnale importante di assunzione di responsabilità e di coerenza con quello che andremo a fare nel prosieguo di questa legislatura”.
“E’ una sfida che vogliamo affrontare con ritrovati slancio ed entusiasmo per garantire quei risultati che i cittadini si aspettano – ha concluso il sindaco – sarà difficile ma penso che noi potremo riuscirvi”.
Per quel che riguarda la situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune, Di Girolamo ha ribadito che ” nuove regole di bilancio , con creazioni di fondi di garanzia, indebitamento, situazione delle Partecipate, bassa pressione fiscale e tariffaria hanno generato nel 2015 un disavanzo di oltre 3 milioni di euro che, nelle nostre valutazioni di pre-consuntivo , fatto proprio in questi giorni, rischia di ripetersi nel 2016. Per questo – ha precisato Di Girolamo – è stato dato mandato ai nostri uffici di fornirci un quadro aggiornato delle situazioni pregresse e in corso riguardanti i nostri servizi e le nostre società in modo da poter valutare le soluzioni necessarie. Il lavoro non è ancora terminato ma le schede preliminari pervenute segnalano una conferma dello squilibrio strutturale, anche con probabili debiti fuori bilancio, risultanti dalla riconciliazione in corso con le Partecipate. Questa situazione ha fatto maturare in me – ha aggiunto ancora il sindaco – la convinzione che per poter governare al meglio questa situazione straordinaria sia necessario usufruire delle possibilità offerte dalla misura prevista dall’articolo 243 bis del TUEL , la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Tale procedura è stata messa a disposizione dalla normativa nazionale per evitare che il riequilibrio finanziario che sempre più si determina in questi anni, producesse tagli di servizi, aumento della imposizione fiscale e tariffaria. Si dà la possibilità di distribuire il recupero del disavanzo e degli eventuali debiti fuori bilancio, anche tramite i proventi delle alienazioni, nell’arco massimo di 10 anni, rendendo la manovra più sostenibile, in particolare in un periodo segnato da crisi economica e risorse in calo. Ritengo sia un atto di trasparenza verso i cittadini, serio e responsabile. Lo vogliamo fare per mettere in sicurezza i conti, garantire il futuro della città e continuare quel lavoro che tiene insieme risanamento e sviluppo che abbiamo portato avanti in questi anni e che credo abbia dato risultati tangibili. Non schiviamo responsabilità”.
In mattinata Di Girolamo aveva duramente polemizzato con il Movimento 5 Stelle.
” Non accetto lezioni dai Cinque Stelle, un movimento che si sta delineando in quasi tutte le città nelle quali è stato chiamato a governare dall’elettorato, per l’incapacità di assumersi le responsabilità di governo, per l’inadeguatezza a gestire gli enti locali in questa fase difficile e persino a comporre una compagine amministrativa. Un movimento che, prendendo i vizi peggiori dei partiti, isola e fagocita i suoi sindaci, ad iniziare da quello di Parma. Non so dire se questa sia la peggiore opposizione della storia democratica del Paese, sicuramente sorprende per superficialità, aggressività, qualunquismo”.