49 incisioni calcografiche fanno bella mostra di se tra le opere esposte al Museo Archeologico di Terni in un dialogo tra passato e presente di indubbia suggestione. Massimo Zavoli, docente del liceo artistico Orneore Metelli, con “diSEGNI incisi” presenta una selezione di opere realizzate con una tecnica che non ammette errori o ripensamenti, il tratto inciso sulla lastra di metallo deve essere deciso e preciso. E Massimo Zavoli è un vero pignolo nel tratteggiare, nel delineare, nel definire la figurazione che assume liriche suggestioni. Una fitta trama segnica, a volte rigida altre sinuosa, crea scorci, vie, chiese ed edifici che raggiungono esiti di grande intensità. Sono opere, quelle di Massimo Zavoli, di penetrante forza compositiva inserite in un’atmosfera velata di romanticismo che si collocano in una delicata dimensione emotiva.
Al Museo Archeologico Zavoli espone pure delle sculture nelle quali utilizza tecniche, spiega, “prese direttamente dalla tradizione, senza ricorrere a prodotti chimici: ho fatto mie la doratura al quarzo e la tempera all’uovo accanto all’argilla rossa e a sculture-composizioni in legno di mogano”.
La mostra costituisce anche un momento formativo per i ragazzi del liceo Classico di Terni che stanno effettuando l’alternanza scuola-lavoro al Caos: loro hanno supportato l’artista nell’allestimento della mostra acquisendo, così, conoscenze non solo riguardo all’esposizione ma anche alla tecnica dell’incisione.
La mostra “diSEGNI incisi” sarà visitabile fino a domenica 25 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. L’ingresso è libero.