Le donne hanno manifestato, ieri, in tante piazze italiane (Terni compresa) contro il contestato disegno di legge Pillon (dal nome del suo promotore, il leghista, Simone Pillon).
Secondo l’estensore del DDL, l’obbiettivo è quello di rendere obbligatorio il tentativo di mediazione fra i coniugi e di consentire ai figli di stare con la mamma e con il papà, quanto vogliono..”tempi equipollenti e paritetici”, è scritto nel disegno di legge.”Indipendentemente dai rapporti intercorrenti tra i due genitori, il figlio minore, nel proprio esclusivo interesse morale e materiale, ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con il padre e con la madre, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambe le figure genitoriali, con paritetica assunzione di responsabilità e di impegni e con pari opportunità. Ha anche il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici o equipollenti, salvi i casi di impossibilità materiale”.
Le donne sono molto critiche e dicono NO alla mediazione obbligatoria; NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori; No al mantenimento diretto; No al piano genitoriale e NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale.
“E’ un disegno di legge che non va emendato, va proprio ritirato – afferma Simona Schiavoni di Terni Donne – perché si fonda su una lettura di ritorno al passato della famiglia e di quelle che sono le sorti di una famiglia in seguito a una separazione”.
Secondo la Schiavoni questo contestato disegno di legge “non sarà approvato, anche perché incontra una opposizione generale e ricordo – aggiunge – che l’organizzazione delle Nazioni Unite ha ritenuto che questo ddl non sia corrispondente ai valori e ai principi che vengono riconosciuti con la convenzione di Istambul”.