E’ la Cascata delle Marmore o no? E’ Terni o non è Terni? Il disegno che Luca Tomio ha individuato nel deposito della Galleria degli Uffizi e che è di Leonardo da Vinci rappresenta la pianura ternana e la Cascata delle Marmore così com’erano nel XV secolo?
E’ una diatriba tra scienziati, tra chi ci capisce (davvero, però, non basta aver letto quattro libri). Il dato di fatto, vero e incontrovertibile è che quella vista “pare” proprio dar ragione a quel che sostiene Tomio. Il cui parere, seppur aspramente contestato, va comunque rispettato e non buttato in fretta in un angolo. E’ naturale, accade sempre, che una qualsiasi scoperta scientifica che magari pone qualche punto interrogativo o apre nuove finestre su quel che si è fino a qual momento creduto, sollevi dubbi. Ma appare evidente che nessuno può pronunciare sentenze definitive con superficialità. Ci pensino gli scienziati del ramo, tra cui in qualche modo è compreso – è bene ricordarlo – lo stesso Luca Tomio.
Non spetta ai ternani del bar risolvere l’interrogativo. Per quel che ci riguarda – che riguarda Terni, cioè – c’è un motivo di interesse da parte di una comunità più o meno tecnica, ma anche dell’uomo della strada il quale è comunque affascinato dall’idea che Laonardo da Vinci possa aver dimorato nella zona di Terni. Ragioni per cui varrebbe la pena comunque di valorizzare, utilizzare come un’attrattiva in più questo disegno (di cui Leonardo è l’autore e rappresenta quanto meno una “cosa” che somiglia molto alla zona delle Marmore). Esiste da tale punto si vista un esempio di “come si fa”. A Rovereto a fianco ad un museo d’arte moderna che resta la punta di diamante di un efficientissimo sistema turistico, hanno saputo valorizzare tutto ciò che avevano a disposizione: a cominciare dalla serie di “qui dimorò tal dei tali” fino alla falsa tomba di Mozart, che attrae comunque curiosi e turisti. Proprio così, “la falsa tomba di Mozart”. Perché lì, a Rovereto, c’è un cenotafio che una specie di leggenda metropolitana voleva custodisse le spoglie di Mozart, essendone quindi la tomba. Una tomba che Mozart– è noto – non ha mai avuto essendo stato sepolto in una fossa comune al cimitero viennese di St. Marx. Accertato successivamente che lì di Mozart non c’era proprio niente si è solo cambiato il cartello turistico e si è puntato su un altro tipo di curiosità. Un meccanismo che alla fin fine è sempre quello: avere un’idea, mettere in campo un grammo di fantasia, senza prendere in giro nessuno. E allora ecco lo slogan: “A Terni esposto il disegno di Leonardo da Vinci della cascata delle Marmore, che forse raffigura un altro posto, ma chissà? Comparatelo col paesaggio che si presenta ai vostri occhi e dite che ne pensate”.
Ma forse anche questo lo faranno a Perugia, dove pare che il disegno scoperto da Tomio sia destinato a finire. Poi, ai perugini, cascata o non cascata poco importa.