L’economia riprende a salire anche in Umbria, dopo 4 anni di recessione. Un miglioramento, seppure contenuto, dello 0,8% del prodotto interno lordo regionale, in linea con quello nazionale. E’ quanto si evince dal nuovo Rapporto della Banca d’Italia, presentato a Perugia, che definisce “moderate” crescita ed espansione del livello di attivita’ economica in Umbria nel 2015.
Secondo il rapporto, a sostenere la ripresa sono ancora le esportazioni, aumentate del 6,4%, a cui si aggiunge una “lieve ripresa” della domanda interna, sia nella componente dei consumi, sia in quella degli investimenti. I settori trainanti sono quelli orientati di piu’ verso l’export come tessile-abbigliamento, meccanica, agroalimentare e chimico, mentre continua ancora a soffrire il comparto delle costruzioni “anche se – ha spiegato il Direttore della Banca d’Italia di Perugia, Marco Ambrogi – alcuni segnali di ripresa delle commesse pubbliche lasciano speranze per una inversione di tendenza”.
Cresce l’occupazione (3,1%), soprattutto nelle posizioni a tempo indeterminato e giovanile ed aumenta anche il credito, mentre e’ proseguito il deterioramento della qualita’ dello stesso.
“A meno del sopraggiungere di altre criticita’ – ha rilevato Ambrogi – la ripresa dovrebbe consolidarsi con la chiusura positiva del 2016. Sara’ un dato migliore di quello del 2015 – ha aggiunto il direttore di Bankitalia – ma sicuramente non come ce lo auspicavamo, perche’ la ripresa in questi mesi non ha tenuto il ritmo sperato”.
Il rapporto mostra come la ripresa sia stata piu’ accentuata nel settore industriale, che nella fase recessiva aveva perso oltre un terzo del valore aggiunto, con il fatturato a prezzi costanti aumentato del 4,2%. Per la prima volta dall’inizio della crisi la quota di imprese che hanno incrementato gli investimenti ha superato quella delle aziende che li hanno ridotti, mentre si e’ consolidata la crescita delle compravendite di abitazioni (3,9%) emersa nell’anno precedente dopo un lungo periodo di calo. C’è, poi, una ripresa dei consumi delle famiglie (1,1% secondo le prime stime), ed anche il valore aggiunto dei servizi privati non finanziari e’ tornato a crescere. Incrementato, inoltre, il numero delle vendite al dettaglio, principalmente nella grande distribuzione ed aumentati, per il secondo anno consecutivo, pure i flussi turistici (arrivi del 3,2% e le presenze dello 0,9%) principalmente grazie alla ripresa del movimento proveniente dall’estero. Nel 2015, dopo un triennio di contrazione, i prestiti ai residenti umbri hanno ripreso a crescere (0,8%). Dall’estate scorsa, è infine tornata positiva la dinamica del credito al comparto produttivo, cui si e’ associato un aumento ancora contenuto dei finanziamenti alle famiglie.