AGGIORNAMENTO ore 18.00
Una delegazione di imprenditori indiani e cinesi è entrata in fabbrica trattenendosi per circa tre ore, accompagnata dal direttore dello stabilimento e dai suoi collaboratori. Non è dato sapere quale sia lo scopo della visita della delegazione, di certo non ne erano a conoscenza nè i lavoratori, nè i sindacati e nemmeno il liquidatore della Sgl Carbon Italia, Marco Petrucci.
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Scioperano per farsi licenziare: alla Elettrocarbonium di Narni va in scena l’ultima, e la più grottesca, delle rappresentazioni che riguardano lavoratori: i dipendenti sono entrati all’interno della fabbrica senza che nessuno glielo avesse impedito, per prendere posto davanti alle “loro” macchine, senza, ovviamente, lavorare anche perché niente c’è da fare. Sono entrati alle otto ed usciranno alle sedici. La situazione s’è incancrenita dopo il mancato accordo tra lavoratori e controparti alla Assoindustriali, accordo che sarebbe servito per il licenziamento collettivo, che avrebbe avviato, per i lavoratori, anche la mobilità, con tutto quello che di positivo poteva generare.
Ora si tornerà a discutere ma Michele Monachino, l’amministratore della Elettrocarbonium, non sembra aver intenzione di chiudere alla condizioni dei lavoratori. Chissà cosa c’è dietro e se lo domandano fortemente i lavoratori che vi vedono i fantasmi, qualche volta identificati con la vecchia proprietà, con la Sgl Carbon, che potrebbe anche pensare di procrastinare l’avvio della bonifica che dovrebbe partire, per legge, quattro mesi dopo la riconsegna delle chiavi. Ma sono solo congetture perché di certo non esiste più nulla dopo il grande flop della riapertura della fabbrica.