Per più di qualcuno è una faccenda davvero strana questa della lista del centro destra per le prossime elezioni amministrative. Di centrodestra? Almeno così si ritiene da parte di alcuni. E’ la lista che candida sindaco Luciano Clementella e che si chiama “Cambiamo San Gemini”. Se due più due fa quattro, siccome finora ha governato il centrosinistra e dato che non ci va bene quel che è stato fatto, “cambiamo” vuol dire che ci si pone da contraltare e perciò la lista di Clementella è di centrodestra. Il ragionamento è semplice. Ma Clementella quando ha annunciato la sua candidatura ha specificato alcuni punti precisi: “Non vengo dall’esperienza politica, e come me i componenti della mia lista civica. Liberi da condizionamenti, siamo lavoratori resi esperti e competenti dall’esercizio delle nostre professioni e dallo studio. Offriamo con tenacia e passione il nostro impegno a fare il possibile e anche l’impossibile per amministrare bene questo nostro Comune. Obiettivo principale è uscire da una situazione molto complessa dal punto di vista finanziario, per ridare luce e vita all’immagine di San Gemini, oggi fortemente deteriorata agli occhi di tutti”, ecc, ecc.
Liberi da condizionamenti vuol dire parecchie cose: i condizionamenti possono essere quelli dei potentati, quelli delle lobbies più o meno grandi, ma anche quelli della collocazione politica.
A volerla leggere con occhio disincantato quella di Clementella può essere un’innovazione, “Scordammoce ‘o passato simm e sangemmini paisà…”. Destra, sinistra, sopra o sotto non ha importanza. Importante è l’obiettivo, rilanciare San Gemini, e il fatto che a proporsi siano professionisti, tecnici e comunque uomini di buona volontà che hanno come scopo la rinascita – ammesso che finora con il Pd Grimani come sindaco – ci sia stata una decadenza.
Se questa è la – un po’ lunga da spiegare – premessa allora ci sta che Alexander Borrelli annunci “io sto con Clementella”, anche se Borrelli è il vicepresidente ed uno di fondatori di Terni Valley che, a lume di naso, secondo molti non è certo un’associazione vicina a Casa Pound. Terni Valley è “sfociata”, alle elezioni comunali dello scorso anno a Terni, in una lista civica, anche nel nome: “Senso Civico”.E ha candidato sindaco Alessandro Gentiletti, collocandosi in posizione distinta rispetto al M5S ed alla coalizione di destra.
Alexander Borrelli è quindi in odore di apostasia? O invece sta in pieno dentro la linea illustrata da Clementella? E’ stato chiaro Borrelli (avvocato, 36 anni) nell’annunciare la candidatura: “Alle elezioni amministrative ternane ho sostenuto, come Terni Valley, l’amico Alessandro Gentiletti, candidato a Sindaco della lista “Senso Civico”, un progetto civico che ha visto unite diverse associazioni e forze politiche di sinistra. A San Gemini, sebbene la realtà sia completamente diversa, si presenta una nuova sfida, con problemi diversi, purtroppo anche qui molto delicati, ma la lista “CambiAmo San Gemini” condivide la medesima matrice civica, la stessa voglia di rottura con il passato e la candidatura a sindaco di Luciano ne costituisce la garanzia”.
Ed ha correttamente aggiunto: “Poiché la scelta di candidarmi ha una forte componente personale e poiché per il mio ruolo rappresento anche l’associazione e i suoi associati, ho già rimesso al presidente Michele Martini la mia carica di vice presidente, affinché l’associazione possa svolgere ogni più ampia valutazione di opportunità. Ovviamente assicuro la mia completa disponibilità, presente e futura, al servizio di Terni Valley”.
A quelli del due più due fa quattro si sono rizzati i capelli in testa: “ma come uno di sinistra nella lista di destra?”. E così ecco che viene diffusa una nota di “esecrazione” e protesta.
Lo fa il gruppo “Prima San Gemini” che con una nota diffusa il 25 aprile “manifesta il proprio dissenso nei modi e soprattutto nei fatti di come si è costituita la lista di Luciano Clementella, (Cambiamo San Gemini), candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio”. Il gruppo ricorda che “Il 28 febbraio 2019 , data storica per tutto il centro destra di San Gemini, nella riunione cui parteciparono oltre 100 persone, emersero dei punti fondamentali e necessari per il cambiamento del nostro borgo. Manifestando pieno dissenso nei confronti delle amministrazioni passate, sempre in quell’appuntamento, si tiravano le future linee guida del centro destra e non solo”. (Non solo in che senso?). Ma quella “giornata storica”, come la definiscono loro, finì lì perché poi, affermano adesso, “dal 28 febbraio 2019 in poi sono state disattese tutte le promesse concordate con i rappresentanti dei tre partiti presenti all’incontro, escludendo i promotori di “Prima San Gemini” e di fatto tutti coloro che avevano creduto in quel progetto”. Quali siano i tre partiti sembra abbastanza chiaro. Non vengono nominati, ma a destra – si sa – le sigle sono tre, anche se una è largamente più “sigla” delle altre.