“Questo non è il momento della resa dei conti né dei capri espiatori, dobbiamo avere l’umiltà di capire gli errori”.
E’ uno dei passaggi della conferenza stampa tenuta dalla governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, per commentare il risultato elettorale di domenica scorsa, che ha visto un tracollo del Partito Democratico.
“La sconfitta ci impegna a ripartire, prima di tutto, dal PD – ha aggiunto la Marini – che è nato per essere un partito inclusivo, aperto e per stare nel campo riformista. Se ci sono due parole che io voglio sottolineare per il Partito Democratico, una è ricostruzione e l’altra è partecipazione e apertura che, forse, sono stati gli elementi che ci hanno distanziato in questi anni anche nel rapporto con i cittadini.”
“Oggi – ha aggiunto la Marini – veniamo da una riunione del gruppo consiliare regionale del partito e da una riunione con molti sindaci espressione del PD. C’è, non solo la volontà di ripartenza, ma anche la voglia di essere di in campo nella dimensione politica, di promuovere nelle rispettive città, nel nostro territorio, la volontà anche di ascolto, di contributo concreto e materiale alla ricostruzione. Anche partendo dai nostri risultati e anche distinguendo le competizioni elettorali.
Noi, nel prossimo mese di maggio, quando sarà la scadenza elettorale, andremo al voto in 8 città della regione. Alcune sono importanti dimensionalmente, demograficamente, Terni, Spoleto, Umbertide, altri sono comuni dove ci sono sindaci in carica espressione del PD, che hanno fatto il primo mandato e tornano al voto come Monte Santa Maria Tiberina, Corciano, Trevi e siamo convinti, come già accaduto domenica, che gli elettori sono adulti e quindi il comportamento elettorale è attento anche alla dimensione del voto, e mobile”.
La Marini ha insistito sulla mobilità del voto: “le regioni rosse non sono più tali dagli inizi degli anni 2000, c’è un’altissima mobilità degli elettori e non esistono più voti scontati né per il PD né per nessuno”.
“Ci aspettavamo un voto pessimo a Terni e invece è nella media regionale mentre in città molto ben amministrate dal centrosinistra la Lega arriva quasi a scavalcare il PD.”
Per la Marini non è in agenda un rimpasto della giunta piuttosto ci sono “priorità politiche e programmatiche del governo della regione”, dalle vertenze aperte all’emergenza terremoto.”Non esistono tabù – ha specificato – né dal punto di vista del programma, né sugli assetti istituzionali, che saranno più coerenti possibile con la necessità di innovazione che viene dal voto”.
Secondo la Marini dal voto di domenica esce “un solo e unico vincitore, la Lega che consegue un risultato molto netto e molto marcato ed è il partito che esce vincitore come in tutte le regioni del centro nord. Peraltro il comportamento elettorale dell’Umbria è stato simile a quello del centro nord”.
Infine, ha sostenuto ancora la Marini, “viviamo una stagione in cui la sinistra perde in tutta Europa e perdono le forze che governano e questo è un altro che noi vogliamo sottolineare.IL PD viene da 7 anni di responsabilità politica nell’azione di governo”. Che, evidentemente, non ha pagato dal punto visto elettorale.