Inizia con il consigliere comunale del Pd Francesco Filipponi il viaggio tra i candidati alle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre. Conosceremo rappresentanti di ogni lista e le le loro proposte per un’Umbria migliore.
-In breve proposte per lo sviluppo della Regione Umbria in tutte le sue peculiarità territoriali
1. Sicuramente per lo sviluppo della nostra regione occorrono politiche efficaci per frenare e recuperare dapprima sulla forte decrescita demografica. Abbiamo perso troppi residenti, siamo indietro, sia nel rapporto tra nati e deceduti, sia nel rapporto tra chi viene ad abitare e chi se ne va. Servono aiuti reali al mondo del commercio, sempre più esercizi di vicinato nella nostra regione, scelgono di chiudere. Occorre invertire presto la rotta, sia nei centri storici, sia nei grandi centri. Serve inoltre terminare le grandi opere infrastrutturali di collegamento interno nella nostra regione, ma anche verso l’esterno, sia viarie che su rotaia. Ancora per l’area di Terni occorre firmare senza altri indugi l’accordo di programma Ast mettendo in sicurezza i lavori diretti e quelli dell’indotto, chiedendo la certezza di maggiori sforzi sulle politiche ambientali.
-Una ricetta per rivitalizzare i centri cittadini nell’ottica di città dinamiche
2. I centri cittadini si posso rivitalizzare sia dal punto di vista residenziale, sia commerciale sia turistico. Occorre ampliare le risorse e le possibilità legate ai bandi regionali per l’acquisto della prima casa, soprattutto nei centri storici. Serve ancora concordare le politiche da applicare con gli attuali residenti, anche per capire come meglio veicolare idee e risorse. Sono necessarie politiche ambientali e turistiche in grado davvero di rendere attrattivi tutti i nostri centri cittadini. Le città è vero sono sempre più dinamiche, per questo occorre rendere le politiche al passo con i tempi delle moderne metropoli europee e ed extra europee.
-Piano regionale non autosufficienza: perché l’Umbria continua a negare l’assegno di cura/sollievo per le famiglie di disabili?
3. Sui fondi per l’autosufficienza, l’aver negato l’assegno per le gravissime disabilità è un insulto a chi ogni giorno lotta per una società realmente inclusiva. Sicuramente serve anche parimenti garantire risorse per i centri diurni e le strutture residenziali in un’ottica vera di garanzia reale di vita indipendente. Le famiglie che si scontrano con le difficoltà sia per le poche risorse alle strutture, sia per la mancata erogazione degli assegni devono poter contare su politiche regionale realmente inclusive per le persone con disabilità.