“E’ apparsa sulla cronaca locale una notizia che da giorni aleggiava nei corridoi del Comune e cioè che un consigliere comunale, forse nella speranza di compiacere qualche commerciante, ha presentato un emendamento volto a togliere la possibilità di realizzare uno spazio commerciale in un’area che, guarda caso, è di proprietà del Comune di Terni e dalla quale l’Amministrazione può ricavare, tra vendita all’asta e oneri Bucalossi, circa 3 milioni di Euro.”
L’area in questa è quella di vocabolo Staino , il consigliere è Michele Rossi, chi interviene, invece, è Emanuele Fiorini (Gruppo Misto).
QUI MICHELE ROSSI
“Fino ad ora la storia sembra semplice ma non lo è – scrive Fiorini – questa area di proprietà del Comune è ubicata accanto all’area ex Brocani per la quale, da anni, è stata promessa dalle varie Amministrazioni che si sono succedute una Variante Urbanistica che permetterà di realizzare una grande superficie commerciale di circa 8 mila metri quadri.
Quindi se il Consigliere Comunale (Michele Rossi, n.d.r.) che ha presentato l’emendamento è animato da un fuoco sacro contro i supermercati e gli spazi commerciali in genere avrebbe dovuto chiedere all’Amministrazione anche il blocco del rilascio della Variante Urbanistica per l’area ex Brocani e di fermare tutti gli iter in essere per la concessione di aree commerciali non ancora autorizzate, ma in “gestazione”.
Invece NO, il consigliere chiede solo di fermare la destinazione di quell’area, creando tra l’altro anche un mancato introito al bilancio del Comune, in quanto presente nel Documento di Programmazione come bene alienabile.”
“Che cos’è allora questo protezionismo per l’area ex Brocani? Da che deriva?” Si domanda ancora Emanuele Fiorini.
“Certamente le autorità competenti se lo chiederanno – conclude – così ne potremmo sapere qualcosa di più.
Da notare che l’indicazione per la valorizzazione dell’area comunale è stata data da un Consiglio Comunale che ha votato il provvedimento all’unanimità.
Spero che il prossimo Consiglio Comunale sia altrettanto saggio.”