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Prima in regione poi in Comune a Terni. Le istituzioni sono tornate ad occuparsi della vicenda del Gruppo ex Novelli, anche se in contesti diversi. In regione , in 2^ commissione sono stati ascoltati i sindacati, a Terni, invece, protagonisti i lavoratori autorganizzati quelli in cassa integrazione straordinaria, futuri licenziati.
“Il rifiuto della proprietà a confrontarsi con i sindacati per la risoluzione delle varie criticità rappresenta, forse, il problema maggiore. Va sollecitata una maggiore organizzazione aziendale. I lavoratori meritavano e meritano una diversa attenzione, garanzie e maggiore dignità. Chi ha vissuto la vicenda nel corso dei dieci anni è veramente provato. Sono saltati tutti gli schemi. Dei lavoratori è stata sottoscritta l’uscita, ma non il metodo con il quale è stata attuata. Importante e positiva la previsione da parte della Regione di fondi per il ricollocamento dei lavoratori”. E’ quello che è emerso nel corso dell’audizione in 2^ commissione regionale di Filt-Cgil, Cgil-Flai, Fai-Cisl, Uila-Uil sulla situazione alla ex Novelli.
Una situazione che è stata definita”complicata e complessa”, che sfocia anche nel “mancato versamento dei contributi e del Tfr verso i fondi pensione, oltre al versamento per gli operai agricoli della cassa che garantisce loro copertura in caso di malattia”. È stato poi sottolineato che “i lavoratori devono ancora avere lo stipendio di maggio e, ad oggi, non gli è dato conoscere con precisione quando gli verrà liquidato”. Ma preoccupazione arriva anche dalla “vicenda giudiziaria che si sta sviluppando, con i legali della famiglia Novelli che hanno chiesto al giudice di esprimersi sulla conferma o meno rispetto all’atto di vendita. Serve massima chiarezza – è stato poi rimarcato – sul contenuto del piano che l’azienda dovrà presentare entro il prossimo mese di luglio per l’approvazione del concordato”.
Alla Commissione è stato quindi espresso l’auspicio di poter fare “fronte comune” per intervenire sull’azienda e per poter trovare le giuste ed idonee soluzioni ad una questione e a situazioni particolarmente delicate da affrontare con grande senso di responsabilità”.
Il presidente Eros Brega, rappresentando una volontà condivisa, ha assicurato i rappresentanti sindacali che la Commissione continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione e disponibilità e che verrà nuovamente invitato in audizione il proprietario e amministratore di ‘Alimenti Italiani srl’ (Gruppo IGreco), Saverio Greco. Brega, nei prossimi dieci giorni si è anche impegnato, come Commissione, ad avere una interlocuzione con il Ministero per poi incontrarsi nuovamente, a palazzo Cesaroni, con i rappresentanti dei lavoratori.
“L’obiettivo – ha detto – è quello di mettere in campo un’azione comune per raggiungere un risultato concreto”.
A Terni, a Palazzo Spada, i lavoratori autorganizzati sono stati nuovamente ascoltati dai capigruppo consiliari. Non c’è stata unanimità su un atto di indirizzo comune e condiviso. Ne sono stati presentati due: uno dal capogruppo PD, Andrea Cavicchioli e uno da Enrico Melasecche (I love Terni). Con il suo atto Cavicchioli chiede di “impegnare il sindaco e la giunta ad intervenire nei confronti della regione e del mise per verificare e chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti, sotto ogni profilo; verificare gli effetti delle procedure concorsuali pendenti presso il Tribunale di Terni e presso il Tribunale di Castrovillari ai fini della certezza della realizzazione del progetto industriale e della garanzia dell’occupazione; verificare eventuali discriminazioni nei confronti del personale dipendente e ove riscontrate chiedere la immediata rimozione degli effetti; intervenire nei confronti di tutti gli organismi preposti per sollecitare l’erogazione delle provvidenze della cassa integrazione e di tutti gli emolumenti dovuti al personale dipendente.”
Durante l’illustrazione dell’atto, il capogruppo PD è stato più volte interrotto da due lavoratrici che spiegavano loro LA situazione (c’è il video integrale). In un altro video si possono vedere i dipendenti della ex Novelli che alzano cartelli dentro l’aula del consiglio comunale.
Con il suo atto, invece, Melasecche chiede al consiglio di “invitare il sindaco ad attivarsi presso il MISE per sollecitare il Ministro a prendere in mano la situazione che vede la perdita dell’occupazione da parte di oltre trenta lavoratori del Gruppo Novelli, affinché vengano con urgenza riviste le posizioni dell’azienda che non può venir meno agli impegni presi in sede di acquisizione del gruppo, verificando quali e quanti investimenti sta impegnando per il rilancio di quell’azienda; di informare il consiglio comunale dei risultati di questa doverosa azione di sollecito nei confronti del governo e della Presidente della Regione dell’Umbria che non sembra particolarmente interessata alla difesa di un gruppo che ha varie sedi nel territorio regionale”.
Per tentare di raggiungere una iniziativa comune di tutto il consiglio con un unico atto di indirizzo, tutto è stato rimandato alla prossima seduta del consiglio comunale.