Fabio Paparelli, da ieri anche formalmente, è il presidente della giunta regionale dell’Umbria e lo sarà per i prossimi 5/6 mesi che ci dividono dalle elezioni anticipate.
“E’ di esclusiva competenza della presidenza regionale la data delle elezioni – ci dice – ma deve essere fissata entro un tempo ragionevole. Ci sono interpretazioni giuridiche diverse, c’è una sentenza della Corte Costituzionale che prevede le elezioni entro 3 mesi previsti dallo statuto ma ciò farebbe cadere la data nel mese di agosto quindi io penso che le elezioni debbono essere indette entro 3 mesi ma si devono svolgere entro i 3 mesi successivi.”
Il presidente Paparelli parla della vicenda che ha travolto Catiuscia Marini, “una vicenda dolorosa dal punto di vista umano e politico” ma il giudizio secondo Paparelli dovrebbe essere più ampio , “durante la sua presidenza credo siano stati raggiunti molto importanti anche nello stesso settore sanitario”.
“Sono stati anni difficili – ha detto Paparelli – dovuti a una crisi economica che ha lacerato il tessuto sociale della nostra regione, questo ha generato rabbia, delusione, insoddisfazione in una parte importante della nostra società e noi non siamo stati capaci di dare risposte adeguate a questi sentimenti ma la risposta giusta non è neanche quella che i nazional populisti propongono. Cioè che alla paura si risponda alimentando la paura stessa; noi invece abbiamo il dovere di dare delle risposte che garantiscano ai cittadini di tornare a vivere momenti di benessere, quindi a trovare lavoro a chi l’ha perso, fare in modo che questi sentimenti di insicurezza vengano meno. In questi mesi possiamo fare molto: abbiamo approvato un piano per le liste di attese che dovrà essere attuato e ci attendiamo risposte importanti; nuove linee guida per lo svolgimento dei concorsi nella pubblica amministrazione che ci evitino pagine dolorose come quelle che abbiamo vissuto in queste settimane; garantire gli incentivi alle imprese e dare continuità, in questo territorio,alle misure dell’area di crisi complessa.”
IL NUOVO CENTROSINISTRA
La sfida, secondo il presidente della regione è la costruzione, “di un nuovo Partito Democratico, un nuovo centro sinistra, che rappresentino un’alternativa valida e migliore ai nazional populisti che hanno una peculiarità, vincono in Italia ma perdono in Europa e questo la dice la lunga sul futuro del nostro Paese. E una regione come la nostra e una città come Terni che hanno un filo rosso con l’Europa, non possono che guardare a un’alternativa del centro sinistra, perché le prove che ha dato la Lega sono pessime.”