Sul Teatro Verdi che verrà scintille fra il capogruppo del Partito Democratico Francesco Filipponi e l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Terni, Benedetta Salvati.
Inizia Filipponi, di primo pomeriggio, con un comunicato in cui sottolinea come i lavori partiranno “probabilmente fra un anno”, “l’ipotesi progettuale non sembra all’altezza delle aspettative”, in definitiva, “la montagna ha partorito un teatrino”. Filipponi parla anche di “totale mancanza di un piano finanziario adeguato” senza trascurare il fatto che “siamo lontani dalla progettazione esecutiva”.
DI FRANCESCO FILIPPONI
“Siamo contenti che l’attuale amministrazione comunale stia lavorando alla riapertura dei cantieri del Verdi – probabilmente fra un anno – ma siamo perplessi di come il dibattito che in questi quattro anni ha interessato la città sia stato tradotto in un’ipotesi progettuale che non sembra all’altezza delle aspettative e delle attese. Temiamo, insomma, che la montagna abbia partorito un teatrino.
Senza nulla togliere alla bravura del giovane vincitore del concorso e nel massimo rispetto della commissione giudicatrice che ha lavorato con grande serietà, il percorso messo in piedi dall’Amministrazione comunale è approdato a un progetto di fattibilità che non è la ricostruzione del Poletti, né il progetto di grande impatto, che avrebbe potuto caratterizzare la nostra città nel panorama nazionale.
Si è scelto di arrivare a un prodotto che non ha particolari legami con Terni, con il Teatro Verdi, con la sua storia, né con la dimensione di una città che vuole proiettarsi nel futuro con opere e simboli che abbiano una valenza che vada al di fuori delle mura cittadine, pensiamo – solo per citarne alcuni – all’Obelisco fortemente voluto dal professor Ciaurro o alla passerella che valica i binari della stazione ferroviaria.
D’altronde la procedura individuata da questa amministrazione non puntava a dare una risposta esaustiva al dibattito ma solo a poter dire di aver riaperto i cantieri, quando verranno aperti. In questi giorni il teatrino è stato sicuramente allestito da chi vuol solo appuntarsi medaglie al petto, trascurando il fatto che purtroppo siamo ancora lontani dalla progettazione esecutiva e dal primo stralcio dei lavori, ignorando la totale mancanza di un piano finanziario adeguato, omettendo la mancanza di interlocuzione con la realtà cittadina, ad iniziare dalla Fondazione Carit. Una modalità da proclama, che poco ha a che fare con le risposte che una città della consistenza e della complessità di Terni merita. Il gruppo consigliare del Pd ringrazia tutti gli architetti e ingegneri ternani e non, tutti i soggetti culturali e associativi che in questi anni hanno dato il loro contributo mossi dall’unico interesse di dotare la città di una struttura di livello.
Tra i ringraziamenti anche quello al cantante libanese protagonista, all’interno del Verdi, di un video di grande impatto, testimonial oltretutto di una Terni culturalmente fervida, accogliente, ricca di presenze, inclusiva come è nella sua lunga tradizione”.
L’assessore Salvati risponde a metà del pomeriggio. “Filipponi dimostra scarsa onestà intellettuale e di essere mosso da livore politico, dimentica, infatti, quale disastro abbiano combinato le giunte da lui sostenute rispetto al Teatro cittadino. Prima c’era il nulla e quel nulla era targato PD”. Quanto ai “moltissimi commenti positivi” la Salvati sottolinea che sono “bipartisan, di persone, cioè, che hanno a cuore la città, pur non sostenendo politicamente l’Amministrazione”.
DI BENEDETTA SALVATI
“Il consigliere Filipponi che come sempre fa il suo mestiere di portavoce, forse distratto da voci esterne, non è stato molto attento alle procedure poste in essere, ai commenti dei tecnici, alla situazione generale di Terni.
In quanto alle procedure, basterebbe aver ascoltato il professor Cellini, gli ordini professionali, o i tanti giovani architetti ternani che hanno sottolineato la grande trasparenza e la forza innovativa del metodo di concorso adottato dalla nostra amministrazione, a differenza di quelli esperiti dalle amministrazioni sostenute dallo stesso Filipponi. Un concorso che ha dato chance ai giovani architetti, a chi ha più energie e idee.
In quanto ai commenti sul progetto, Filipponi, se avrà pazienza di leggerli personalmente, troverà opinioni molto diverse, ma questo ci sembra normale e stimolante. Ci lusinga però che i moltissimi commenti positivi, oltre che venire prevalentemente dagli addetti ai lavori, siano bipartisan, di persone cioè che, evidentemente, pur non sostenendo politicamente la nostra amministrazione, hanno a cuore la città e non sono mossi esclusivamente dal livore politico.
Infine Filipponi, per la verità fin dall’inizio del nostro mandato, dimostra con i suoi interventi scarsa onestà intellettuale, oppure è vittima di un meccanismo di rimozione psicologica del passato che, evidentemente è stato traumatico anche per lui, che pure lo ha causato. Infatti dimentica quale disastro abbiano combinato le giunte da lui sostenute rispetto al Teatro cittadino e la situazione nella quale ce lo hanno riconsegnato, nella confusione totale, senza un’idea, senza una direzione e con il fondato rischio di perdere i fondi già ottenuti.
Le chiacchiere stanno a zero: noi ora, grazie anche al grande lavoro dell’assessore Melasecche prima e dei miei collaboratori poi, abbiamo un progetto, possiamo iniziare i lavori e abbiamo già avviato le interlocuzioni per ottenere i fondi che serviranno a completarlo. Prima c’era il nulla. E quel nulla era targato PD. Lavoreremo insieme al vincitore sul progetto per migliorarlo ancora, ascoltando tutti e siamo felici infine che anche Filipponi, nonostante tutto, si sia emozionato come noi, ascoltando il tenore libanese che si è esibito nel video che il nostro assessorato ha realizzato. Colgo l’occasione per ringraziare anch’io Joseph Dahdah, un ragazzo, un professionista, un artista, che dal Libano è venuto al Briccialdi di Terni nel segno di quel che noi vogliamo diventi la nostra città: attrattiva nei confronti di chi cerca servizi di qualità e cultura d’eccellenza”.