“A Terni, dove sono stati persi migliaia di posti di lavoro nel settore metalmeccanico, la crisi è ancora in corso. Tra annunci, distrazioni e opportunismi, lavoratori e sindacato sono sempre più soli di fronte all’emergenza”. L’allarme giunge dalla Fiom Cgil di Terni, che ricorda come permangano forti criticità sul territorio provinciale. Per l’organizzazione sindacale, i dati emersi in occasione dell’incontro tenutosi in aprile presso la Confindustria, per analizzare l’andamento di settore delle aziende metalmeccaniche aderenti a Federmeccanica, evidenziano una forte riduzione di occupati (circa 1.500 posti di lavoro persi negli ultimi 4 anni, di cui solo 253 nell’anno 2016), mentre l’andamento produttivo ed economico non risulta sicuramente in linea con quanto percepito dall’opinione pubblica.
Se a questi dati si aggiunge lo stato di difficoltà del settore della piccola impresa e dell’artigianato, si può affermare, senza tema di smentita, che la crisi è tuttora in corso e, aldilà di timidi segnali, ancora colpisce in negativo imprese, produzioni e livelli occupazionali.
Da tempo – aggiunge la Fiom – come organizzazioni sindacali ci siamo spesi con fatica, dentro un quadro normativo sempre più stringente, per difendere il più possibile il nostro tessuto industriale, le professionalità e le competenze lavorative ternane provando a non indietreggiare su livelli occupazionali, qualità del lavoro, diritti e salario. Non sempre ci siamo riusciti – prosegue la nota – nonostante impegno, lotte, sacrifici ed accordi e il più delle volte siamo stati poco efficaci nella nostra azione di tutela collettiva sia lavorativa che produttiva ed economica.
Per la Fiom Cgil, ciò sarebbe dipeso, da un sistema paese con leggi sul lavoro ingiuste, dalla restrizione degli ammortizzatori sociali, all’assenza di investimenti da parte delle imprese, da alcuni atteggiamenti datoriali spesso cinici ed opportunistici e da molte distrazioni politiche ed istituzionali.
Il sindacato ed i lavoratori, troppo spesso, lasciati in solitudine nel tentare non solo di difendere l’occupazione, ma anche di trovare soluzioni e avanzare proposte che ancora oggi rimangono nel cassetto di chi dovrebbe avere a cuore l’interesse generale di una comunità.
“Nonostante ciò – conclude la lunga nota della Fiom di Terni – proseguiamo nella nostra azione quotidiana di tutela collettiva ed individuale, con i nostri delegati, le nostre strutture, i nostri servizi, le nostre sedi, i nostri attivisti e volontari, sapendo di stare dalla parte giusta”.