“La strada che questa amministrazione sta percorrendo non è il cambiamento tanto sventolato. Il sindaco Latini ha fatto riferimento alla legge Madia, ma questa nasce per semplificare la composizione dell’organo amministrativo e per il contenimento dei costi. Il sindaco si muove in controtendenza rispetto alla legge, cosa che neanche la giunta Di Girolamo aveva osato, tanto che proprio in ossequio alla legge Madia aveva tolto il Cda mettendo solo l’amministratore unico”.
Polemica presa di distanza di 3 componenti la maggioranza di governo della città, tutti e 3 del gruppo misto, Emanuele Fiorini, Paola Pincardini e Valeria D’Acunzo in merito al cambiamento di statuto di Terni Reti che sostituisce l’amministratore unico con il consiglio di amministrazione, da 3 a 5 membri.
“Perché ad un anno di distanza dal suo insediamento il sindaco non ha nominato l’amministratore unico? Il primo cittadino mi ha risposto – sottolinea il consigliere Fiorini – che tra i vari problemi c’è stato anche l’abbandono dell’assessore Dominici. Una boutade, in quanto tutti sappiamo che l’assessore è stato allontanato dallo stesso sindaco forse su ordine del “vero sindaco“ Barbara Salmartini. La delibera di Terni Reti Srl deve ora essere trasmessa alla Corte dei Conti e alla Struttura del Ministero dell’Economia e delle Finanze, cui spetta il controllo e l’approvazione della stessa. Io spero che questi due organi diano parere contrario, anche in virtù del dissesto finanziario del Comune, per non far ricadere altri oneri sui cittadini. Perché questa spesa andrebbe comunque a ricadere sui cittadini già gravati dalle tasse al massimo per le note vicende amministrative”.
“Ma questa amministrazione – evidenziano i consiglieri Fiorini, D’Acunzo e Pincardini – non tutela i cittadini anche perché ha dato 51 posizioni organizzative ad altrettanti dipendenti comunali, oltre a due posizioni speciali, per una spesa complessiva annua di 580.000 euro.
Questa giunta che dovrebbe guardare avanti – concludono i tre consiglieri del gruppo misto – sta, invece, guardando al passato remoto, peggio della passata amministrazione”.