Lunedì pomeriggio si sono svolti a Terni i funerali di Flavio e Gianluca, 15 e 16 anni, morti dopo avere ingerito “sostanze droganti” , come le ha definite il Procuratore della Repubblica Alberto Liguori.
Sulla loro tragedia ha inviato una riflessione il cappellano dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù , di Palidoro (Roma), don Felice Riva.
“Un momento di riflessione: bisogna essere dei buoni e bravi seminatori in una società arida, incapace a trasmettere veri e sani ideali ai giovani
Siamo raccolti, carissimi, in preghiera in questo momento carico di tante domande, di rammarico, di sconcerto per quanto accaduto e di dolore per un distacco da una persona cara. Domande, sconcerto, dolore…, sentimenti che ci accomunano e che soprattutto ci suggeriscono il silenzio, la vicinanza ai familiari, una presenza discreta, la solidarietà nella fede e nella preghiera.
Quante domande sulla vita , in questi giorni, domande di chi cerca il senso della vita, il desiderio di vivere l’avventura dell’amore, gli interrogativi circa la sofferenza, la ricerca di sincera amicizia …
Oggi questi due ragazzi non sono più con noi, oggi ci domandiamo che cosa non abbiamo capito, perché la nostra società fallisce, che cosa non ha funzionato.
Sono domande del poi, ma occorre dare risposte, agire oggi, essere positivi, capire i bisogni dei nostri giovani e ciò quanto noi adulti sappiamo dare dei modelli.
Spesso ci vergogniamo di parlare delle meraviglie dell’amore contenute nel Vangelo – scrive don Felice Riva – Gesù ci indica la strada quando parla di carità, di amore, di accoglienza,di solidarietà, che non sono segni di debolezza.
Chi ama non è debole, ma capisce l’altro, le sue gioie e le sue angosce.
Abbiamo tutti lo sguardo smarrito, ma Cristo è misericordioso e il Suo amore non ha limiti, accoglie Flavio e Gianluca ed è capace di perdonare anche noi che siamo duri a capire i bisogni degli altri, dei più deboli .
Gesù incontra chi è sulla strada. Chi è nell’avventura della vita, come Egli si prende cura di noi e ci ama, cioè mostra e dona la misericordia.
Immagino che sia così lo sguardo di Gesù per tutti noi in questa dolorosa circostanza e nella nostra preghiera e raccoglimento. E’ lo sguardo della misericordia.
Preghiamo affinché Cristo penetri nel cuore di Aldo Maria e di quanti come lui non hanno interiorizzato il messaggio di amore, che è vita, è luce e non buio o morte.
In questa tragedia non possiamo chiuderci ma aprirci alla vita e trasmettere agli altri, specialmente ai giovani la speranza, perché Gesù stesso è speranza e non dobbiamo vergognarci di annunciarlo con le opere, quelle che ci spingono verso l’alto, capaci di evitare simili tragedie.
Preghiamo ed affidiamoci al cuore misericordioso del Padre, affinché – conclude don Riva – grazie all’intercessione della Vergine Maria, dia a questi due nostri ragazzi, Flavio e Gianluca, la pace e la gioia eterna e questi due ragazzi siano un monito per tutti noi”.
