Un pellegrinaggio infinito quello dei ternani nella basilica di San Valentino , iniziato di buon mattino e concluso solo in serata. Migliaia e migliaia di fedeli hanno sfilato davanti alla teca che custodisce le reliquie di San Valentino, hanno partecipato alle cerimonie religiose che si sono tenute durante la giornata.
La più importante quella delle 11,30, celebrata dal vescovo, Mons. Giuseppe Piemontese.
“Il pellegrinaggio dei ternani al colle di san Valentino: unisce ed esprime in misura variabile tradizione, fede, gioia e devozione verso il grande Santo e Padre della nostra comunità civile ed ecclesiale – ha detto il vescovo nella sua omelia.
Celebriamo la festa prolungata, iniziata domenica scorsa, del santo patrono, primo vescovo e fondatore della nostra Chiesa, tutti noi, membri della Chiesa, debitori, continuatori e testimoni dell’annuncio del vangelo.
Questa comunità, in prima fila in questa operazione di custodia e trasmissione della fede e del messaggio di san Valentino.
Vogliamo crescere nella consapevolezza di essere il popolo di Valentino – ha aggiunto Mons. Piemontese – che accoglie la proposta di porre al centro della propria testimonianza l’amore, quello che nasce da Dio ed è fatto di sentimenti autentici, di oblatività, di generosità, di promozione della libertà, di rispetto, di servizio alle persone sane e malate, di dono anche della propria vita per favorire e salvare la vita degli altri.”
L’AUGURIO
“San Valentino – ha affermato il vescovo – torni in città a distribuire rose, benedizioni, moniti amorevoli e a guarire le ferite di cittadini, Istituzioni, partiti, associazioni civili ed ecclesiali, a sostenere i sogni e le speranze dei giovani e l’impegno di tutti al dialogo, alla pacifica convivenza civile e sociale, al gusto dell’amore e del volersi bene.”
LA VETRATA
Al termine della cerimonia religiosa il vescovo ha benedetto una nuova vetrata.
La vetrata Gli innamorati e le colombe, donata dal Lions club San Valentino di Terni, raffigura la riconciliazione di due fidanzati a cui san Valentino dona una rosa tra il volo di colombe.
La vetrata, dalle dimensioni 180 x 280 cm con un’area di 5 mq, si trova nella seconda cappella di destra che è dedicata al Bambino di Praga. Si tratta della quinta vetrata realizzata per la basilica a cominciare dalla prima posta al centro della facciata nel 1933, su commissione dei Lions.
E’ stata realizzata dal maestro vetraio Pierluigi Penzo, su progetto e disegno degli studenti del III D indirizzo Design dei metalli dell’istituto Classico Artistico “Metelli” di Terni, guidati dalla professoressa Avenoso.
Il bozzetto è il risultato di un lavoro corale della classe, in cui gli studenti si sono divisi i compiti nell’esecuzione del disegno dei vari personaggi, che sono poi stati posizionati all’interno dello spazio del telaio della vetrata. I colori sono stati scelti dagli studenti che hanno potuto assistere alla preparazione degli stessi con vetri di murano e sostanze appropriate.
L’esperienza costituisce un valido esempio di come l’alternanza scuola lavoro, in una scuola basata sulla creatività come il liceo artistico, offra agli studenti l’occasione per mettere alla prova le proprie capacità e per accrescere le proprie competenze.
“La collocazione di una nuova vetrata, dono dei Lions e progetto e disegno degli studenti del III D (indirizzo Design dei metalli) dell’istituto Classico Artistico “Metelli” di Terni, guidati dalla professoressa Avenoso – ha affermato Mons.Piemontese – si pone come volontà della società civile di affidare all’arte, alla tradizione e alla storia, attraverso i simboli valentiniani rappresentati, la vita, le opere, la testimonianza e l’influsso esercitato del vescovo Valentino al progresso e al bene della società, della nostra città, della Chiesa e dell’umanità intera. Questa comunità religiosa e parrocchiale viene investita della custodia anche di questi beni e della storia e dal messaggio da essi raffigurata e narrata. Una narrazione che diventa annuncio di Gesù Cristo, del suo amore per gli uomini e le donne e della consegna della speranza a giovani, innamorati, famiglie, poveri, malati, cercatori di Dio e credenti.”