Sabato scorso a Roma sul palco dei No Green Pass c’era anche un magistrato, Angelo Giorgianni che è stato a suo tempo, nel 1996, sottosegretario al ministero dell’interno nel governo Prodi 1 in forza a Rinnovamento Italiano-Lista Dini.
Attualmente Giorgianni ricopre l’incarico di giudice della Corte d’appello di Messina.
“Come ho anticipato nei mesi scorsi – ha annunciato – ho rassegnato le mie dimissioni dalla magistratura, tre anni prima del previsto, perché mi posso permettere il lusso di farlo (con la pensione che prenderà..) e non voglio essere condizionato in questo momento, ma voglio essere libero di poter esprimere liberamente le mie opinioni”.
Ha sostenuto che la manifestazione rappresenta un “preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere” , un preavviso dato loro “dal popolo italiano” e si è augurato “per loro un processo, una nuova Norimberga” per “i morti, le privazioni e la sofferenza che hanno causato”.
“Da magistrato – ha detto ancora – sono venuto ad onorare il popolo sovrano, e io, tra voi e il popolo scelgo il popolo sovrano e lascio la toga”.
Giorgianni è uno degli autori del libro “Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid 19′ ‘ , con la prefazione del magistrato Nicola Gratteri, ma contesta la definizione di “no vax”.
“Io – ha spiegato parlando con i cronisti – sono per la libertà di decidere se vaccinarsi o meno, quindi sono contro il Green pass. Ho fatto i precedenti vaccini, ma questo no. C’ è stata troppa fretta, ingiustificata dal fatto che ci sono le cure precoci, come ho più volte segnalato anche al governatore della Sicilia Nello Musumeci e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza”.
“In questo momento – ha ribadito – c’ è in ballo una battaglia troppo importante, perché c’ è chi vuole limitare la nostra libertà di pensiero e imporre una propria visione. Non potevo restare magistrato perché voglio poter parlare liberamente contro questa parte anche dello Stato che ci vuole imporre le proprie idee. Io sono una persona di parola avevo detto che mi sarei dimesso e l’ho fatto”.
“Faccio parte di un’ organizzazione – ha concluso – che è diffusa in molti paesi e lotta per le libertà. Naturalmente condanno con fermezza le vicende violente avvenute in piazza da parte dei manifestanti ma chiedo controlli e provvedimenti anche contro le violenze ingiustificate delle forze dell’ ordine. Spero sia fatta chiarezza perché la maggior parte delle persone volevano fare una protesta pacifica.”