Ancora reazioni negative alle comunicazioni del sindaco Di Girolamo di lunedì scorso , in consiglio comunale.
La Lega Nord scende in piazza sabato 8 ottobre, alle ore 17, “insieme a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città”. La manifestazione di protesta si terrà proprio in Piazza Mario Ridolfi, difronte a Palazzo Spada.
“Terni presenta numerose criticità ed è impossibile pensare che, a risolvere i problemi, siano coloro che i problemi li hanno creati”. Per questo la Lega Nord chiede “le dimissioni del sindaco Di Girolamo”.
La Lega elenca alcuni dei problemi che affliggono Terni:”Disoccupazione giovanile oltre il 50%, assenza di un piano economico-finanziario strategico, debiti su debiti contratti dal Comune per colpa di pianificazioni sbagliate e a lungo sottaciuti, un buco di bilancio che potrebbe gravitare oltre i 50milioni di euro e poi ancora l’università che non c’è più, la cattiva amministrazione degli Studios di Papigno e del Centro Multimediale, una pessima gestione del verde pubblico e del decoro urbano, inquinamento di aria, acqua e suolo, organizzazione della raccolta differenziata che mostra tutte le sue lacune.” Per tutto ciò è stata organizzata la manifestazione di sabato prossimo.
Sull’altro versante non meno duro è il giudizio di Rifondazione Comunista secondo il cui segretario provinciale, Lorenzo Carletti:”la procedura di pre-dissesto finanziario avallata dal Sindaco Di Girolamo e dal Partito Democratico è lo specchio istituzionale di una città economicamente e socialmente morente. Quantifica Il fallimento politico e amministrativo di questa maggioranza e conclama il disastro che sta per abbattersi su tutte le categorie cittadine.
Un atto che, come già detto, rende ufficiale tanto l’incapacità quanto la pericolosità sociale di questa amministrazione.
Questo non è che l’epilogo, il passaggio conclusivo di un ciclo di governo vacuo e paralizzato dall’incapacità di una pianificazione strategica a difesa dei servizi, dei beni e dell’interesse pubblico, che è tra le cause del gravissimo declino economico, sociale e politico della città.
Di fronte alla totale assenza di dignità istituzionale ed umana che imporrebbe immediate dimissioni di Sindaco e Giunta – conclude Carletti – crediamo che dovrà essere la città tutta, nelle sue articolazioni più sane ed attraverso una forte opposizione politica, a praticare e rivendicare una concreta stagione di cambiamento”.
Sul fronte sindacale forti preoccupazioni vengono rilanciate dalla CISL: “per quello che riguarda ASM e la sua ipotetica strategia di partecipazione con soggetti terzi privati/pubblici chiediamo un incontro urgentissimo tra le organizzazioni sindacali , il CdA ASM e gli Assessori competenti per conoscere, non solo le motivazioni di tale scelta annunciata, ma la condivisione del piano industriale e la futura gestione dei servizi onde evitare che eventuali scelte possano penalizzare i lavoratori in primis e in seconda battuta, sia i servizi che le relative tariffe con la conseguente ricaduta sulla cittadinanza.”
Per quanto riguarda, invece, Farmacia Terni , la CISL dichiara
di essere “preoccupata per la piega che sta assumendo la vicenda e dalle dichiarazioni del Sindaco di Terni: “Sulla vendita delle farmacie è il Comune che decide nell’ambito degli interessi dell’Ente e della comunità che rappresenta e governa….”;
di prendere atto, ma di non condividere le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco a nome della Giunta tendenti a voler considerare residuali le farmacie pubbliche di proprietà dell’Ente Comunale;
di essere contraria alla ipotesi della vendita globale delle farmacie comunali, come di essere contrari alla eventuale privatizzazione con cessione di quote di
maggioranza a uno o più soggetti privati, ma di essere favorevoli all’ingresso dei privati in quote di minoranza;
di essere preoccupata per il futuro dei dipendenti che, rispetto alle ipotesi ventilate, a cui siamo contrari, possono correre il rischio di vedersi messo in discussione il futuro lavorativo. Se la Giunta dovesse scegliere il percorso di vendita di quote di maggioranza, reputiamo indispensabile e irrinunciabile che il personale debba rimanere alle dipendenze dello stesso Comune di Terni e pertanto chiediamo di procedere immediatamente, prima dell’alienazione, alla modifica dell’articolo 27 del CONTRATTO DI SERVIZIO stipulato con FARMACIA TERNI SRL;
di essere contraria a qualsiasi ipotesi di spezzatino di vendita di una o più farmacie senza che si tenga conto della globalità dell’insieme e della complessità dei servizi prestati;