Conferenza stampa del Presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiarire soprattutto due questioni, quella relativa alla durata emergenziale e quella sulle misure più dure per chi viola le regole.
“La data del 31 luglio non è la data delle misure restrittive ma la data dell’emergenza che avevamo stabilito dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato la pandemia. Siamo comunque fiduciosi che anche prima di quella data si possa uscire dalla stato emergenziale. Ma il 31 luglio – ha precisato Conte – non è assolutamente la data delle misure restrittive in atto che speriamo, anzi, di togliere prestissimo. Restano in vigore fino al 3 aprile.”
“Siamo pronti in qualsiasi momento – ha precisato Conte – e ci auguriamo prestissimo di allentare le misure restrittive e superarle.”
Per quanto riguarda l’inasprimento delle sanzioni per chi viola le regole Conte ha detto che l’ammenda potrà variare da 400 a 3.000 euro. Non è prevista la confisca del mezzo.
Conte ha detto di essere “orgoglioso e soddisfatto della reazione dei cittadini nel rispettare le prescrizioni.”
“Il rispetto delle regole – ha sottolineato Conte – consentirà a tutta la comunità di uscire quanto prima da questa fase di emergenza.”
Intervistato in serata dal Tg5 Giuseppe Conte , riferendosi al fatto di stare chiusi in casa fino a quando, ha detto:”sulla Pasqua non mi faccia fare previsioni ci atteniamo all’andamento epidemiologico, ragionevolmente non è una soluzione dei prossimi giorni ma confidiamo che non lo sia nemmeno dei prossimi mesi.”
Il premier ha fatto riferimento anche all’annunciato sciopero dei benzinai:”invito tutti a soprassedere – ha detto Conte – troveremo una soluzione ma non possiamo consentire che si arrivi all’interruzione di questo pubblico servizio.”
Si è infine appreso che il decreto approvato nel pomeriggio dal consiglio dei ministri prevede l’arresto e la condanna da 1 a 5 anni per chi viola la quarantena (essendo risultato positivo al coronavirus) lasciando la propria abitazione