Valter Cassutti e gli amici del Teatro Verdi rispondono all’intervento fatto su questo giornale dall’architetto Danilo Pirro sulla futura ricostruzione del Teatro Verdi
QUI L’INTERVENTO DELL’ARCHITETTO PIRRO
https://terninrete.it/notizie-di-terni-terni-teatro-verdi-il-poletti-che-non-ce/
Gli amici del teatro Verdi contestano a Pirro, fra le altre cose, l’affermazione secondo la quale ci sarebbero pochissimi disegni del Poletti relativi al progetto del teatro Verdi di Terni. I disegni ci sarebbero e sarebbero custoditi presso la biblioteca di Modena.
Gli amici del teatro Verdi poi auspicano che tutti insieme si possa contribuire alla realizzazione di un teatro che sia “storico” e “importante” per la città.
VALTER CASSUTTI E GLI AMICI DEL TEATRO VERDI
Ho letto l’articolo del Dott. Pirro e, da profano della nobile arte dell’Architettura ai cui Discepoli con deferenza mi inchino, mi permetto di fare alcune considerazioni, assolutamente costruttive e non polemiche, sulle dichiarazioni che sono state pubblicate e che rischiano di trasmettere a coloro che leggono, messaggi falsi, tendenziosi e, auspico, non proferiti per effimere finalità personali. Visto il periodo, molto delicato, di campagna elettorale è a dir poco pericoloso fare dichiarazioni non sufficientemente ponderate che, involontariamente, potrebbero essere interpretate come sostegno alle varie tipologie di pensiero politico. Ma vengo ai fatti! Innanzi tutto vorrei sottolineare che si tratta di una scelta di base, che la città tutta deve poter fare liberamente senza alcuna forma di vessazione da parte di Partiti politici o, ancor peggio, da Assessori della Pubblica Amministrazione, su quella che dovrà essere la tipologia del nostro futuro teatro e cioè: Teatro moderno o teatro all’Italiana? Visto che siamo nella nazione che ha dato vita al così detto teatro all’italiana, visto che il nostro Verdi dovrà assumere una totale versatilità per quel che concerne tutte le varie forme di spettacolo e visto che nella nostra città l’estro architettonico proiettato verso il futuro non riesce ad essere del tutto felice ed a rispettare appieno i canoni della bellezza, io personalmente opterei per il teatro all’Italiana come unica fonte sicura di bellezza e di totale rispetto delle esigenze teatrali. Comunque questo non è altro che un semplice giudizio personale! Per quanto riguarda la necessità di dover leggere, in ogni vetusta opera architettonica, le tracce dei i vari eventi trascorsi, dovrei rispondere che a Terni questo risulta vero, solo a discrezione dell’Amministratore e/o della Giunta Comunale in carica al momento! Infatti nessuno si è mai preoccupato di ricercare e/o provare ad interpretare tracce del passato nell’Ecomostro che si sta costruendo in via del Vescovado, nessuno si è mai ribellato alla demolizione del teatro Politeama per cedere il posto ad un cinemateatro moderno, prima, ed una multisala cinematografica, poi, nessuno ha proferito parola in difesa del palazzo delle Suore Orsoline demolito in sordina, per cedere il passo ad un altro ecomostro ( anch’esso al centro della città !), nessuno ha mosso obiezione alcuna quando è stata completamente stravolta la Piazza dedicata a Cornelio Tacito, cancellando non solo la conformazione della vecchia Piazza ma addirittura stravolgendone il traffico, nessuno ha mai protestato per il falso storico che si sta perpetrando nella Fontana della medesima Piazza , nessuno si è mai opposto allo scempio che è stato compiuto nella Ex Siri per costruire una piccola, insignificante, inutile sala che non è teatro, non è Auditorium, non è cinema, non è Sala conferenze ma soltanto un ambiente, brutto ed inutilizzabile dal quale non si possono nemmeno evincere tracce della ex Fabbrica! Nessuno inoltre , e di questo sono assolutamente certo, si opporrà nemmeno alla distruzione totale dell’ex Mattatoio, del punto di smaltimento dei rifiuti ASM e dell’attuale Mercato Ortofrutticolo che è già stato previsto e deliberato per permettere la futura costruzione del PALATERNI, il quale cancellerà ogni traccia del passato e metterà in grave difficoltà tutti coloro che esplicano la loro professione in quei luoghi. E mi chiedo: in questo caso non si esige la visibilità delle tracce del passato? E non voglio assolutamente pormi la scottante domanda : Forse in questo caso il fine personale giustifica le vessazioni perpetrate alle esigenze pubbliche? Ora invece, che si decide per la ricostruzione del nostro glorioso Teatro Verdi, che ripeto, deve assolutamente essere la futura testimonianza della memoria del nostro passato, della nostra tradizione e della nostra cultura, emerge prepotentemente la necessità di poter rileggere le tracce di un cinema teatro, come quello costruito dal Lucioli, che in verità appaiono non solo fatiscenti, ma anche di dubbio gusto sia dal punto di vista estetico che architettonico! Suvvia, siamo seri e cerchiamo di lasciare ai nostri posteri qualcosa di bello di cui poter essere fieri!
Quanto all’affermazione che attesta la mancanza assoluta di materiale relativo all’antico teatro “ Poletti “ di Terni, vorrei sottolineare invece che disegni ve ne sono e addirittura di originali che sono stati reperiti presso la Biblioteca di Modena e non all’Archivio di Stato come afferma l’Architetto Pirro e confermo che tali disegni sono conservati anche a Terni. E’ evidente che non si tratta di un vero e proprio progetto, nel senso moderno della parola, perché in quegli anni non si era soliti costruire sulla base di progetti edilizi tout court, ma soltanto basandosi su semplici disegni che fungevano da linea guida anche per la costruzione. Quindi, senza scomodare le isole impossibili e fantastiche di Peter Pan, caliamoci un attimo nella realtà, confrontiamoci serenamente e valutiamo, tutti insieme, l’effettiva fattibilità di qualcosa di storico, di bello, di importante che, purtroppo non la guerra, ma l’incuria umana ha voluto a tutti costi negare!
A proposito della dotta disquisizione sul “ Bello”, va sottolineato che il “Bello” s’impone “ da Se” come concetto assoluto in quanto piacevole a vedersi, in quanto gradevole al giudizio della maggior parte delle persone e in quanto omogenea sintonia di armonie, di linee, di forme e di strutture! E’ per tale motivo che il bello piace a tutti ed è soprattutto per questo che gli Italiani sono conosciuti nel mondo come popolo di grandi Artisti!
E sicuramente noi italiani, figli della nostra meravigliosa esperienza del Rinascimento, non abbiamo di certo nulla da imparare da Walter Gropius, né tantomeno dalla “ casa del costruire “ del movimento di Weimar che, tra l’altro, auspicava come obiettivo principale la perfetta unione del valore estetico di una creazione con la componente tecnica e funzionale! Ma a parte tutto ciò, nella nostra dissertazione sul “ Bello “ noi, sostenitori del Poletti, stiamo enfatizzando proprio questo importante significato: la compenetrazione tra Bellezza ed essenziali requisiti tecnici come acustica e versatilità, che sono elementi fondamentali per un teatro
degno di assoluto rispetto! E’ noto infatti quale importante ruolo, in tal senso, come singolare “ cassa di risonanza “ svolga da sempre la tipologia del teatro all’italiana! Non accenno affatto all’ultima affermazione che riguarda i teatri storici di Venezia, Rimini, Fano, Bari, di cui fin troppo ormai si è parlato e, secondo me, anche a sproposito. Ma una cosa la voglio pur tuttavia chiedere a tutti voi: Credete che gli Amministratori di città ben più importanti della nostra per tradizione turistica, commerciale, storica e culturale, siano stati tutti degli stolti e degli incapaci ad investire una montagna di denaro pubblico in un’impresa fallimentare sia dal “suo nascere” o che invece abbiano ben valutato, sin da subito, il ritorno dal punto di vista turistico, commerciale ed occupazionale per tutto l’indotto?
E domando ancora: credete forse sia un caso che il celeberrimo settimanale “ Time “ abbia inserito il “Falso storico” del teatro Galli di Rimini tra i due siti italiani da visitare nell’anno 2019? Per gli scettici alleghiamo il link dell’articolo: https://www.newsrimini.it/2019/08/il-time-incorona-il-teatro-galli-tra-i-100-luoghi-top-2019/
Meditate gente, meditate! Forse qualcosa di vero ci deve pur essere in questa incompresa “ geniale follia” !!