Un progetto per riqualificare un pezzo di città che attualmente è abbandonato al degrado. Situata fra la questura , via del Lanificio e il fiume Nera, è l’area dell’ex lanificio Gruber che si estende su una superficie di circa 45.000 metri quadrati . Il suo recupero rappresenta il completamento della rigenerazione delle aree industriali dismesse presenti al centro della città (ex- SIRI oggi polo museale ed ex- officine Bosco oggi Centro Multimediale). Il progetto è denominato “Gruber Social Housing Terni – Dai fili del vecchio lanificio al tessuto urbano per un nuovo modo di abitare insieme”.
“Questo progetto – dicono i tecnici comunali che lo hanno elaborato – risponde a quanto proposto dal Decreto interministeriale in tema di piano sulla rigenerazione urbana e la qualità dell’abitare e in particolare mira ad inserirsi nel “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” per il quale sono previsti complessivamente, a livello nazionale, 853,81 milioni di euro fino al 2033, per promuovere processi di rigenerazione di ambiti urbani e concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo”.
“Per cogliere questa opportunità – ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Terni Benedetta Salvati- l’Amministrazione comunale ha ritenuto di realizzare un progetto complesso e ambizioso che tiene conto di aspetti ambientali, urbanistici e sociali e s’inserisce perfettamente nell’obiettivo più volte enunciato dal sindaco Leonardo Latini, anche attraverso gli strumenti programmatori dell’Ente, di costruire una città più verde, intelligente, dinamica e innovativa”.
Il finanziamento massimo al quale potrà accedere “Gruber Social Housing Terni” attraverso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è di 15 milioni di euro che, insieme agli interventi del già previsti per l’area nel Piano Periferie, coprirebbe la realizzazione completa del progetto. In ogni caso il progetto stesso è inserito anche tra quelli che il Comune sta inviando alla Regione Umbria per l’inserimento nel PNRR“in quanto pienamente centrato sugli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
La proposta del Comune di Terni punta su temi importanti e attuali come la transizione ecologica e l’innovazione sociale, la sostenibilità e l’edilizia ecocompatibile e prevede un nuovo quartiere residenziale sociale dotato di spazi ad uso comune, collegato funzionalmente con i servizi di prossimità, in chiave totalmente “smart” e “green”.
L’intervento intende rigenerare l’area dismessa fortemente degradata attraverso una generale ri-funzionalizzazione, recuperando immobili di grande pregio storico ed architettonico, senza ulteriore consumo di suolo.
Gli alloggi saranno destinati soprattutto a giovani, principalmente in locazione. Il progetto tiene conto così di una serie di fattori che, nel corso degli ultimi anni, hanno fatto emergere un nuovo problema abitativo dovuti al precariato, alle nuove modalità di lavoro, alle crescenti difficoltà delle giovani coppie, all’abbassamento dei redditi. Il social housing rappresenta un’opportunità per dare risposte a questi mutamenti, per contribuire con strumenti innovativi ad aumentare l’offerta di alloggi in locazione a canone calmierato. Oltre a questo, attraverso il progetto si mette a disposizione di chi abiterà nelle nuove strutture una serie di servizi innovativi che vanno dalla gestione comune dell’energia e dei rifiuti (anche attraverso il compostaggio di comunità), al car sharing, ad aree comuni di lavoro e di svago, con l’attivazione di strumenti di partecipazione e collaborazione, come ad esempio il portierato sociale.
Nel progetto sono inoltre stati previsti spazi per gli orti urbani e per i rain garden (verde tecnologico), playground, una passerella sul fiume per l’accesso al parco fluviale.
Inoltre potrà essere realizzato un edificio destinato a Centro Documentazione sulla sostenibilità ambientale con una eco-ludoteca, aule didattiche per le scuole e a anche un caffè letterario verde oltre a spazi per alcune attività commerciali di prossimità.
L’altro concetto promosso dal progetto è infatti quello della ”Città dei 15 minuti”, sulla possibilità, cioè, di poter fruire di una serie di servizi che consentano una elevata qualità della vita, a poca distanza dalla propria abitazione.