All’ospedale S.Maria di Terni, la tensione si taglia a fette.
Dal punto di vista organizzativo siamo tornati indietro anni luce, altro che ospedale ad alta Intensità di cure.
Riflettendo tra noi siamo convinti che non dipende dal Direttore Generale ma dai suoi collaboratori scadenti e superficiali che non sanno che significa fare assistenza al malato.Sicuramente gli fanno vedere un altro film e quindi a causa della loro incapacità lo spingono nel baratro.
Signor Direttore, non si fidi, parli con chi sta sul campo cosi’ avrà il quadro reale della situazione, senza la presenza della Direzione Sanitaria e della dirigente del personale.
All’inizio di questa esperienza abbiamo pensato, forse per buonismo, che i direttori e i dirigenti provenienti da altre esperienze lavorative e organizzative da Terni, ignari della complessità del nostro ospedale con il tempo si sarebbero integrati e calati nella nostra realtà.
Purtroppo non è stato cosi’.
Forse sono stati scelti per affossare l’ospedale di Terni?
A tutt’oggi nonostante l’accorpamento di alcune specialità (scelta scellerata), l’istituzione di un reparto “medicina appoggi” ci sono ancora i letti sul corridoio, privacy zero, dignità e rispetto delle persone dove sono?
Provate a dormire una notte sul corridoio a luci accese?
Oltre al non collegamento con il territorio, il Pronto Soccorso, non fa nessun filtro, solo Medicina difensiva.
Sono anni che si parla di riorganizzazione delle modalità operative della medicina, se un ricoverato è in una stanza di degenza affidata ad un medico e se quello non c’è, nessuno lo visita, tranne nei casi urgenti in cui interviene il medico di guardia per tutta la medicina e non parliamo delle dimissioni.
Ma un ricoverato è un utente dell’ospedale e tutti gli specialisti devono prestare la propria assistenza e non dire “questo è uno di” e “questo è del tal dottore”.
L’11 febbraio si è celebrata la giornata del malato, una vera presa in giro, con difficoltà riusciamo a rispondere ai campanelli e a fare la terapia, l’igiene personale dei ricoverati quasi un optional, il personale Oss dove sta?
Alle riunioni nei vari reparti si promettono nuove assunzioni, ora ci vogliono tenere buoni usando l’alibi della pianta organica ferma a 15 anni fa.
I malati di Perugia non sono come quelli di Terni?
Le Leggi sono uguali in tutta la Regione?
Perché nei reparti con equale patologia hanno un diverso numero di personale?
A Terni si recluta a soggetto, si da il personale solo a quelli che sono raccomandati dai vari poteri o se fanno i fidi scudieri a chi gestisce il personale e/o a qualche sindacato in auge in quell’arco di tempo.
I sindacalisti ora mettono le bandiere, dichiarano lo stato di agitazione ma alcuni di loro non ci incantano più, sapete perché?
Davanti fanno la scena: poi in processione vanno nelle “segrete stanze” a chiedere favori per i loro iscritti, talvolta impresentabili o partecipano alla stesura di nuovi modelli organizzativi, l’importante è mettere nella casella giusta i loro protetti e chi lavora con serietà e impegno va rottamato.
Perché invece non lottano per cambiare il profilo lavorativo per gli infermieri che non fanno più assistenza diretta al malato e che prendono l’indennità infermieristica come chi fa i tre turni?
Non è una truffa?
La Corte dei Conti potrebbe avere da dire.
Per fortuna che tra noi, parliamo e non abbiamo le bende sugli occhi, e sappiamo bene a quali posizioni organizzative rivolgerci.
A chi sa cosa significa fare assistenza e cerca di risolvere i problemi ed è educata.
Purtroppo in alcune occasioni evitiamo perché c’è chi risponde strillando o in modo maleducato o a chi fa parte del cerchio magico e va a riferire, quindi meglio evitare ritorsioni. Prossima ad una fulgida carriera.
Questi sono solo alcune testimonianze di vita quotidiana.
Facciamo appello al signor sindaco, all’assessore alla sanità di intervenire e svolgere appieno tutte le attività e le decisioni necessarie alla tutela della salute pubblica come la legge impone.
Ai responsabili dell’università, noi e le nostre famiglie abbiamo investito nella formazione universitaria, nella possibilità di crescere culturalmente e professionalmente nella speranza di dare una corretta assistenza e poter progredire nel lavoro per meritocrazia, ma a Terni non è cosi.
L’ A.O. è universitaria o lo è solo sulla carta?
Non dovete voi partecipare alle scelte?