Ormai l’erbaccia ha iniziato a salire lungo gli edifici: alla Piattaforma Logistica di Narni e Terni, l’inutilizzo sta facendo i primi danni. Di sicuro sta minando la credibilità della Regione e della sua “mano economica”, la Sviluppumbria, che si ostina a lasciarla vuota al pari del Compendio Bosco. E intanto i ladri dei Tir approfittano rubando a più non posso motrici e rimorchi, mezzi che spariscono, che se ne vanno verso il Medio Oriente: tre motrici sono state sottratte a Nizzi l’altro giorno, altrettante ad Asciutti, e poi una sequela di piccole aziende che sono costrette a fare i conti con la delinquenza. E davanti agli occhi dei trasportatori compare la tanto agognata piattaforma logistica, vuota, preda dell’incuria. “Perché non attivare una sorta di deposito all’interno dell’area, con tanto di guardiani: sarebbe, tutto sommato un inizio, in attesa che qualcuno definisca quello che si vorrà costruire. Questo è uno stillicidio che non fa bene alle nostre imprese e nemmeno al nome della città”. I trasportatori si farebbero carico della gestione in maniera assolutamente provvisoria, tanto per non lasciarla vuota.
Parlare di rapidità alla Sviluppumbria però sembra quasi una bestemmia: l’inazione sembra il vero elemento di conduzione altrimenti non si sarebbe giunti a questo punto con la Piastra logistica, da tutti voluta, ferma, e ancor più importante, con la vicinissima “Bosco” che lavora al dieci per cento, forse anche meno, della propria possibilità, che ha accumulato debiti enormi e che non presenta alcun progetto prospettico per il futuro, almeno la Sviluppumbria non l’ha mai fatto sapere.
I danni dei furti sono comunque milionari oltre al fatto che una ditta che viene perseguitata come quelle ternane può perdere anche la fiducia della committenza, insomma vedersi anche annullati i contratti: per loro sono costi altissimi per i sistemi di sorveglianza, guardiania, ricovero, assicurazioni, tutte spese che potrebbero essere spalmate su molte aziende e quindi dare ancora più sviluppo al settore. Giuseppe Chianella, l’assessore regionale ai lavori pubblici, ha messo in campo tutto quello che poteva per togliere qualsiasi altro ostacolo si potesse frapporre alla partenza vera della Piastra ma deve scontrarsi con una serie di adempimenti che non lo favoriscono. E poi deve fare i conti con la Sviluppumbria che ha una gestione politica che sembra far finta che la Provincia di Terni non esista.