“L’ho fatto per dare l’esempio, specialmente ai tanti giovani vittime di violenza fisica e verbale che per paura o pensando all’impunità dei colpevoli decidono di non denunciare.
L’ho fatto soprattutto per un giovane ragazzo ternano, vittima di una vile aggressione a sfondo omofobico occorsa a San Benedetto del Tronto, che ha deciso di non denunciare l’accaduto. Posso immaginare come si senta in questo momento…”
Lo scrive Michael Crisantemi, di professione avvocato, il quale pesantemente insultato su Facebook “insieme a tutta la comunità LGBT ternana”, ha deciso di procedere per vie legali depositando una denuncia-querela nei confronti dell’estensore del commento omofobo, per il momento anonimo.
Commento apparso, insieme ad altri, sui social dopo la manifestazione in favore dell’approvazione del disegno di legge a firma Alessandro Zan che punisce chi compie azioni omofobiche o istiga a commetterle o discrimina per via dell’orientamento sessuale, organizzata a Terni da molte associazioni, sabato 26 luglio.
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“Ho deciso di sporgere querela – aggiunge Michael Crisantemi – perché altrimenti l’omofobia non esisterebbe, come vorrebbero i nostri detrattori che si nascondono dietro il numero, a loro dire esiguo, di denunce sporte, facendo finta di ignorare “il sommerso”, cioè tutti i casi in cui simili episodi non vengono portati a conoscenza dell’Autorità e sono fortemente convinto che la diffamazione aggravata costituisca un reato, sempre e comunque”.
Del commento si dà conto nella denuncia.
“Non pretendo la solidarietà di nessuno”, aggiunge ancora l’avvocato Crisantemi, “nemmeno quella del Sindaco di Terni, ma continuerò a chiederla per quel ragazzo massacrato di botte mentre era in vacanza con gli amici a San Benedetto del Tronto.
So bene come gli autori di questi commenti siano “leoni da tastiera”, di quelli che quando li incontri al supermercato abbassano lo sguardo; pure sono consapevole di come quasi certamente guadagneranno l’impunità anche questa volta, trincerandosi dietro l’anonimato di profili fake usa e getta”.
“Per quanto riguarda l’elemento oggettivo del reato – scrive nelle querela Crisantemi – è indubbia la carica diffamatoria insita nel commento:”poveracci malati e poi si sa è una malattia ‘inculabile'”.
Sotto il suo post moltissimi commenti fra gli altri quello del senatore Leonardo Grimani (IV), ex sindaco di San Gemini: ” Bravissimo e sono totalmente in accordo con te” ha scritto il senatore Grimani. Quello del sindaco di Narni, Francesco De Rebotti: “La mia (stima, ndr) la hai, insieme a tutto il mio affetto”, ha scritto De Rebotti.