Eros Bosi ha seguito in questi giorni le prove e lo spettacolo del “Drive In – Reunion” che si sono tenuti alla Musical Academy di Terni.
Ha incontrato i protagonisti e con loro ha scambiato qualche battuta.
Carlo Pistarino
1)Lei nasce a Genova il 16 maggio 1950, oltre a lei in Drive In c’era un altro comico genovese quasi suo coetaneo, Enzo Braschi. Immagino che vi conoscevate prima di esordire in tv
No, non ci siamo mai incontrati. Lui era arrivato alla seconda edizione. Io c’ero già dalla prima.
2) Nel cinema ha lavorato solo in quattro film : Italian Fast Food, Al momento giusto, Il grande Torino e Una moglie bellissima. Le sarebbe piaciuto lavorarci di più ? magari anche in un ruolo da protagonista ?
Ma adesso ho appena finito di girare un film in America dove sono coprotagonista, dovrebbe uscire a novembre. Nel cast ci sono anche Paolo Villaggio, Lando Buzzanca e Iva Zanicchi. Lo abbiamo girato in Georgia e qualche scena a Roma.
3)Che ricordo ha degli anni ’80 ? il suo decennio d’oro non solo per Drive In, ma per altri programmi come OK il prezzo è giusto, Emilio e Bellezze al bagno
Beh sono tutti ricordi molto belli. Soprattutto per Emilio perché mi ricorda Zuzzurro. E’ stato un periodo molto bello lontano dalla crisi di oggi.
4) Di lei si sa che è anche un grande appassionato di motociclette, in particolare le harley Davidson. Va ancora in moto ?
Sì sì, ho girato praticamente mezza Europa con la mia Harley Davidson e sono conosciutissimo nell’ambiente dei bikers. E partecipo a raduni nazionali ed internazionali. Praticamente sono più conosciuto come motociclista che come comico.
Gianfranco D’angelo
1) Prima di lavorare nel mondo dello spettacolo faceva l’impiegato alla Sip, avrebbe immaginato che lo spettacolo sarebbe diventata la sua professione e che sarebbe stata cosi longeva ?
Sì,sì, perché uno può fare anche altri lavori contemporaneamente ad un impiego che ti permette di sopravvivere, soprattutto anni fa. Non è una passione che è venuta dopo, la Sip è venuta prima.
2) Nella sua lunga e intensa carriera ha fatto praticamente lo showman, essendo attivo come conduttore, attore cinematografico e televisivo, cabarettista ed anche cantante. In un intervista ha dichiarato che in particolare le piaceva lavorare per il cinema, però dal 1982 in poi ha fatto solo due film : “Rimini Rimini- Un anno dopo” del 1988 e “Se lo fai sono guai” nel 2001. E’ stata una sua scelta allontanarsi dal grande schermo ?
Sì, è stata una mia scelta. Ho smesso di fare la commedia all’italiana, in voga negli anni ’70. Nel 2016 ho fatto un film che esce a giugno, si intitola “il crimine non va in pensione”.
3) Lei era preso in considerazione prima di Alvaro Vitali per il ruolo di Pierino, ma ha rifiutato. Le hanno proposto altri film da girare ?
No.
4) Qui in zona Terni aveva lavorato ad Orvieto nel 1982 in “Giovani belle probabilmente ricche”, fece una serata di cabaret in una discoteca (Non ricordo se Il Minerva o Il Gabbiano) ed attualmente si sta preparando per il ritorno di Drive in. Aveva già lavorato da queste parti ?
Sì sì, non mi ricordo però per quali film, ne ho fatti più di cinquanta.
Sergio Vastano
1)Visto che la sto intervistando a Terni comincerei con una gaffe : Nel film Italian Fast Food nomina la Montedison dicendo che sta a Perugia quando invece sta a Terni. E tra le due città umbre c’è una storica rivalità
Quello non era un errore mio, ma di quello che ha scritto la sceneggiatura. E poi io di quel film già sapevo che non avrebbe avuto molto successo , perché in quel periodo, nell’86 Drive In andava molto quindi era inutile per il pubblico andare al cinema a spendere i soldi per il biglietto perché ci vedeva ogni domenica in TV.
2)Lei è nato a Roma (il 20 dicembre del ’52) sia su Drive In, Italian Fast Food e Al bar dello sport fa il personaggio meridionale. Ha origini del sud ?
Dunque diciamo che credo molto al caso, io in quegli anni sono andato a lavorare in un villaggio in Calabria, mi pare a Tropea, c’era il set dove venivano coinvolti i clienti per girare degli sketch. E li ho ricevuto una telefonata da Andy Luotto che mi ha chiesto “Sergio, ce l’hai ancora il personaggio calabrese studente della Bocconi? Perché ho parlato con Antonio Ricci è interessato per un provino a Milano”. Il resto è storia. Mi ha fatto firmare il giorno stesso del provino un contratto per 4 puntate di Drive In che poi sono diventate 12.
3)Come cantante ha partecipato al progetto musicale I figli di Bubba, composto oltre che dall’altro comico di Drive In Enzo Braschi, anche dai membri della PFM Franz Di Cioccio e Mauro Pagani. Il gruppo è durato poco, circa un anno, ed avete cantato a San Remo 88 “Nella valle dei Timbales”. Che esperienza è stata ?
Zero, è durata, perché abbiamo fatto un on play soltanto. E’ stata una bella esperienza perché partecipare a San Remo, anche lì dall’oggi al domani, perché a gennaio ci fu un forfait di un cantante, non ricordo chi, e si liberò un posto. Roberto Manfredi chiamò me ed Enzo Braschi e chiese vi va di andare a San Remo ? “chi c’è ?”-“Di Cioccio e Pagani della PFM”-“Cazzo, subito ”.
4)E invece l’esperienza come conduttore di Striscia la notizia ? che è durata ben tre anni al fianco di Gino Bartali, Teo Teocoli e la Signora Coriandoli
Anche quella molto bella, ma a me piaceva più essere degli autori. E’ un lavoro molto più semplice condurre. Però è stato divertente soprattutto con Bartali.
Enrico Beruschi
1) Come un po’ tutti i comici del Drive In sono stati attivi anche in campo musicale. Lei come cantante ha riscosso un buon successo nel 1979 con “Sarà un fiore”, scritta da tre grandi autori della musica italiana (Daniele Pace, Corrado Conti e Mario Panzeri) e prodotta dalla Baby Records, arrivando al quinto posto a San Remo. Immagino sia una delle parti della sua carriera che le ha dato più soddisfazione
Beh, nella follia delle cose che faccio. Tu hai nominato la Baby Records è stata una intuizione. Una piccola casa discografica che entra a San Remo con un non cantante. In effetti sono stato l’unico non cantante ad arrivare in finale.
2) Per il cinema dopo Montecarlo Gran Casinò del 1987 è tornato nel 2009 con il corto Shot-L’ultimo punto, La finestra di Alice (2013) e I wanna be the testimonial (2014). Prossimamente tornerà sul grande schermo ?
In realtà nel 1995 ero nel cast di “Facciamo paradiso” di Mario Monicelli con Margherita Buy, Lello Arena e Philippe Noiret. Ma ho fatto una comparsata non mi hanno messo neanche nei titoli di testa. Mio figlio Aleister ci ha lavorato come aiuto dell’aiuto regista, era la sua prima esperienza. Monicelli non lo sapeva che era mio figlio quando lo sono andato a prendere e mi ha visto sul set, mi ha urlato “Beruschi, che ci fai qui ?” da lì ha avuto l’idea di farmi dare un cameo. In futuro farò parte del cast di Zio Boris, film diretto da mio figlio, ispirato ad un fumetto della Bonelli dell’autore Alfredo Castelli. Un teaser è stato già realizzato l’anno scorso ed è stato proiettato al Rimini Comics 2016.
3) Nel 1977 ha avuto l’onore di lavorare con Alberto Sordi e Mario Monicelli in “Un borghese piccolo piccolo”. Che ricordo ha di questi due grandi del cinema italiano ?
Grandi veramente. Monicelli la sicurezza sul set, tutti lo seguivano. Alberto Sordi è un grandissimo esempio che ho davanti agli occhi. La prima scena fu l’addio all’azienda e alle prove ha usato una controfigura. Al momento di girare Sordi doveva fare tipo 15 metri e in quei 15 metri è invecchiato, ha cambiato proprio espressione. E quando lavoro ho sempre in mente la sua figura come ispirazione.
4) Suo figlio se non erro è un giornalista musicale, appassionato di musica death metal . So che glielo fa ascoltare quel genere di musica. Le piace ?
Non proprio giornalista, ha condotto un programma su Rock Tv “Extreme Metal” e fa parte del gruppo i Faust. Sì, ti posso dire che io sono un appassionato di lirica, quindi spazio nei generi. Ho curato regie de “Il barbiere di Siviglia”, “LaBoheme”…. Quest’anno ho fatto 5 o 6 volte “La serva padrona” di Pergolesi.
Margherita Fumero
1) La gente ancora le chiede se lei ed Enrico Beruschi, con la quale facevate coppia già in teatro, da prima del Drive In, siete sposati anche nella realtà ?
Sì. In teatro avevamo iniziato a fare coppia ne “L’angelo azzurro” e facevamo i fidanzati, poi su Drive In abbiamo fatto moglie e marito. Sia a me che a lui ce lo chiedono e quando rispondiamo che non siamo sposati, ci chiedono “Avete divorziato ?”. Quando faccio spettacoli in teatro da sola mi chiedono “Ma Enrico non c’è?” .
2)Molti comici di Drive In hanno fatto anche i cantanti. Lei all’inizio ha cantato al Festival di Castrocaro. Era una delle sue aspirazioni fare la cantante ?
Sì, volevo fare la cantante. Ho fatto il Festival di Castrocaro, ma mi hanno bocciata e mi è stato detto di fare l’attrice non la cantante perché avrei avuto più possibilità. Ai provini recitavi e cantavi, se mi presentavo come attrice mi dicevano di fare la cantante e se mi presentavo per fare la cantante mi dicevano di fare l’attrice. Allora ho deciso : faccio una cosa sola se no non faccio nessuna delle due cose. Reciterò e quando sarò più famosa canterò pure. E finalmente a questa reunion del Drive In canto anche.
3)La lusinga il fatto di essere stata scoperta da Erminio Macario ?
Ho iniziato i primi passi al Teatro Stabile di Genova, Macario l’ho conosciuto lì, e volevo fare l’attrice drammatica e lui mi ha detto “Con quella faccia vuoi fare l’attrice drammatica ? Hai la faccia che fa ridere”. All’inizio c’ero rimasta male, invece poi col tempo ho capito che aveva ragione.
4) Nel cinema ha lavorato quattro volte con Tomas Milian in Squadra antigangester, Squadra antimafia, Cane e gatto e Il diavolo e l’acquasanta. Ha un bellissimo ricordo di lui ?
Lui mi ha insegnato a recitare cinematograficamente, io venivo dal teatro. E mi è rimasta impressa la sua frase “Io arrivo dall’Actor Studio non recito, non inganno il mio pubblico, io vivo il mio personaggio”.
Tini Cansino
1) Lei prima di trasferirsi in Italia dalla Grecia studiava danza classica. Sognava di diventare una ballerina ?
Sì, volevo diventare una ballerina. Era un sogno infinito questo.
2)Il suo debutto nel mondo dello spettacolo è avvenuto per caso. Crede nel destino ?
E’ avvenuto veramente per caso, perché accompagnai una mia amica ad un provino per una coreografia. Il coreografo fece salire sul palco anche me ed hanno preso tutte e due. Però credo che il destino ognuno se lo crea da se.
3)Al cinema approda nel 1984 con “Arrapaho” il film di culto degli Squallor. E’ stato divertente girarlo ?
E’ stato fantastico. Lavorare con gli Squallor è stato forte, perché loro erano geniali, improvvisavano quasi sempre le battute.
4) Che ricordo ha di Drive In ? programma cui deve particolarmente la notorietà e dopo 30 anni torna a far parte del cast ?
Il mio non è un ricordo è stata una parte della mia vita, Drive in. Mi ha fatto conoscere in tutta Italia. All’epoca c’era la nascita delle femministe e ce l’avevano con me. Ma io sono a favore delle donne e spero che vivano ancora la loro parte maschile, la parte più forte, anche se penso che l’uomo deve essere uomo e la donna la donna.
Gaspare
1)Spesso si legge che il suo vero nome è Nino Formicola, ma il nome completo è Antonino Valentino. Come mai Gaspare come nome d’arte ?
E’ una storia lunga, però perché il padrone del locale in cui feci il provino si chiamava Gaspare.
2)In un intervista in cui a lei e Zuzzurro vi chiedono come mai non avevate mai fatto un film per il cinema come protagonisti avete risposto che aspettavate il momento giusto per farlo. Ne ha il rimpianto ?
No, preferisco il teatro
3)Secondo voci di corridoio un film di cui sareste stati gli attori principali lo stavate scrivendo con Alessandro Benvenuti, al quale sarebbe stata affidata anche la regia. E’ vero ?
Sì, è vero. Si sarebbe intitolato “Grazie Agata” di genere commedia-giallo. Lo avremmo dovuto girare negli anni ’90, ma non lo abbiamo più fatto.
4)Con Zuzzurro avete anche cantato le sigle dei vostri programmi come “Dido e Menica” e “Ce l’ho qui la briosce”, uscite su varie compilation. Avevate per caso anche l’intenzione di fare di più nella musica ? Tipo pubblicare un disco o andare a San Remo ?
No, no non ce ne è mai fregato un cazzo.